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Roma, da Veretout a Xhaka e Berardi: la rivoluzione di Mou è solo rimandata

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Tutti sotto esame da qui a giugno. Mourinho vuole ribaltare la rosa a cominciare dal centrocampo dove resta viva la pista svizzera

Francesco Balzani

“La rivoluzione è sempre per tre quarti fantasia e per un quarto realtà”. A dirlo era Michail Aleksandrovič Bakunin. Uno che di rivoluzioni se ne intendeva eccome. E’ quello che è accaduto anche in questo mercato invernale alla Roma di Mourinho. Lo Special One ha voglia di ribaltare la rosa, ma la realtà ha imposto dei movimenti calibrati in attesa dell’estate quando le fantasie possono prendere una forma più definita. Da giugno ad oggi i Friedkin sono riusciti a cambiare meno di quello che avrebbero voluto. Troppi i contratti pesanti sul groppone, troppe le cessioni ancora non riuscite. Certo, uno sforzo poteva essere fatto a prescindere. Ma la realtà dice altro. Già in questi mesi però Tiago Pinto ha buttato giù il programma di cambiamento estivo. Si seguirà l’esempio Sergio Oliveira: personalità, costi non eccessivi, approvazione di Mou. Ad aiutare il general manager anche il tesoretto dei riscatti avvenuti: da Pau Lopez a Under passando per Florenzi, Kluivert ed eventualmente Villar. Oltre al 30% di bonus rivendita di Frattesi. 

La storia infinita: un regista per Mou

Lo ha chiesto la scorsa estate, lo ha ribadito tante volte davanti ai microfoni. Alla Roma manca un regista, detto che a centrocampo è comunque arrivato un equilibratore come Sergio Oliveira. Il primo nome resta quello di Granit Xhaka che si è rifatto sentire anche a gennaio vista l’incrinatura con la piazza londinese. Ci vogliono sempre 20-22 milioni però per avere lo svizzero. Quindi serve una uscita, che potrebbe essere Veretout per il quale si è bloccata la questione rinnovo. Il francese ha ancora un buon mercato ma non riesce a brillare nello scacchiere di Mourinho. Dalla sua cessione possono arrivare 30 milioni. E a quel punto il gioco è fatto. In caso contrario a costo zero restano Grillitsch e Kamara, quest’ultimo non è un regista ma potrebbe servire eccome nella strategia di rivoluzione del reparto che vedrà partire sicuramente Diawara. O almeno questo sperano tutti. Possibilità di crescita altrove pure per uno tra Darboe e Bove. Dovrebbe restare Cristante. In bilico la permanenza di Mkhitaryan che va in scadenza a giugno ma sul quale Mourinho vorrebbe contare anche il prossimo anno. In questo caso sarebbe necessario un altro arrivo.  Sicuri del posto Lorenzo Pellegrini e ovviamente Oliveira. 

 

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Da Shomu ad ElSha: un attacco sotto esame 

Tammy Abraham e Nicolò Zaniolo. Saranno loro due le certezze di un processo rivoluzionario che potrebbe fare piazza pulita pure in attacco. Da qui a luglio saranno tre i giocatori seriamente sotto esame: Shomurodov, El Shaarawy e Felix Afena-Gyan. Quest’ultimo ovviamente non sarebbe ceduto ma potrebbe finire in prestito. Gli altri due rischiano grosso anche se l’uzbeko ha una valutazione difficilmente avvicinabile. Almeno in serie A. Chi è quasi certo di fare le valigie è Carles Perez, messo nel mirino da alcuni club di Liga. Mourinho vuole una seconda punta affidabile, cattiva, possibilmente nel pieno della maturità calcistica. Come Gonçalo Guedes del Valencia che è sotto la “custodia” del solito Mendes. Occhio pure a Berardi che potrebbe decidere una volta per tutte di tentare il grande salto. I rapporti col Sassuolo sono ottimi, e il prezzo dell'azzurro non sarebbe proibitivo. Rispunta anche Kostic in uscita dall’Eintracht. Profili decisamente più “pronti” rispetto all’ex riserva del Barcellona. Movimenti pure in difesa dove rischia grosso Ibanez e dove si cercherà di andare su un altro terzino destro. In scadenza vanno sia Ginter che Sule, due profili davvero "all'altezza di Mourinho".

 

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