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Nomi, ipotesi e tentazioni: continua il toto-allenatore della Roma

(di Mirko Porcari) – Un borsino che si aggiorna quotidianamente, influenzato dal carattere aleatorio del mercato e dalle indiscrezioni galoppanti:

Redazione

(di Mirko Porcari) - Un borsino che si aggiorna quotidianamente, influenzato dal carattere aleatorio del mercato e dalle indiscrezioni galoppanti:

chi sarà il prossimo allenatore della Roma? La corsa sembra essere a quattro, ma non si possono escludere soprese dell’ultima ora, visto soprattutto quanto complicate siano le strade che portano alle soluzioni “principali”:

 

Vincenzo Montella, il predestinato, pareva pronto al viaggio di ritorno dopo un anno passato a cercare conferme: il Catania, con Pulvirenti in prima fila, si è rivelato un osso duro (e non poteva essere altrimenti), facendo leva sul restante anno di contratto con l’aeroplanino. “Non se ne va” oppure “resta con noi” il leit motiv degli scorsi giorni, quando gli etnei cercavano di ricavare il più possibile da un addio scontato: almeno fino ad ora nulla di fatto, con il tecnico che chiede (giustamente) un trattamento economico di livello top e la Roma titubante, arenata su posizioni attendiste.

Le difficoltà intorno a Montella hanno portato nuova linfa a tre alternative: Villas Boas è la scommessa “blasonata”, una sorta di Luis Enrique (a livello di “hombre vertical”) con una buona dose di esperienza in più; Marcelo Bielsa è l’uomo di mondo “navigato” che piace soprattutto a Franco Baldini. Difficile pensare ad un allenatore soprannominato “il pazzo” su una panchina come quella della Roma, bisognosa come nessun’altra di qualche sicurezza che vada oltre la particolarità del personaggio. Zdenek Zeman è la suggestione che metterebbe d’accordo (più o meno) tutti: a frenare, in questo caso, sono i dubbi che attanagliano la dirigenza, consapevole dell’esposizione (la paura è rappresentata dal connubio arbitri più poteri forti) a cui porterebbe l’ingaggio del boemo.

E il resto? Nomi, ipotesi e tentazioni che si inseriscono nel calderone del toto-allenatore. Rafa Benitez, per esempio, è ancora libero: scottato dall’esperienza con l’Inter ha pensato bene di concedersi qualche mese di riposo in attesa di una chiamata interessante. Prima della débâcle con in nerazzurri era l’uomo delle finali di Champions, capace di riportare il Liverpool in cima al mondo: farci più di un pensiero, insomma, non è assolutamente un’eresia.

Nell’ottica del progetto “spettacolo” potrebbero far comodo sia Frank Rijkaard che Louis Van Gaal: entrambi hanno assaporato l’aria di Barcellona e sarebbero il continuum ideale per il dopo Luis Enrique; il primo è CT dell’Arabia Saudita ma non ha mai nascosto la voglia di tornare a vivere quotidianamente il campo di calcio, il secondo è reduce da mesi di polemiche e frizioni con il Bayern Monaco prima (esonero senza troppi complimenti) e con l’Ajax poi, dove ha scatenato una reazione a catena tra gli altri membri dello staff olandese, tutt’altro che felici dell’eventualità di un suo ritorno ad Amsterdam. Da qualche parte si fa il nome di Didier Deschamps del Marsiglia, già cercato in passato al pari di Rudi Garcia del Lille, candidati che non infiammano la piazza.

Out, per motivi diversi, Fabio Capello (non vuole tornare in Italia) e Carlo Ancelotti (cerca la rivincita con il Psg dopo il campionato letteralmente “gettato”), un’altra tentazione porta a Luciano Spalletti: con lo Zenit c’è l’idillio più totale ed è difficile strapparlo ai soldi della potenza russa, ma il fascino dell’Italia (Roma in particolare) potrebbero giocare un ruolo determinante per inaspettate scelte future.