Mentalmente approccia da big: fa sfogare il Qarabag per 3-4 minuti, prima di colpire a freddo. Chi lo pensava integralista dovrà ricredersi di nuovo: parte col 4-1-4-1, poi riplasma il 4-3-3. Deve curare un male endemico: il rilassamento, già visto con l’Udinese, a partita virtualmente in mano. In questo Eusebio deve ancora dimostrare di meritare il dottorato. Anche perché non sempre si incontrano Benevento e Qarabag. Nel finale la paura fa 90, e un po’ di inesperienza europea si sente. Se non altro interrompe un digiuno da trasferta di Champions lungo 7 anni. Ma è un passo indietro preoccupante. Sei di stima.
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