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Proclami e rassegnazione: da Luis Enrique a Spalletti, ecco tutti i cambi d’umore della Roma americana

Mirko Porcari

Arrivato otto anni prima grazie a Spalletti, Aurelio Andreazzoli esce dall'ombra per traghettare la squadra in un momento difficile: "Una decisione basata sulla fiducia e sulla continuità", la spiegazione di Zanzi, intanto per l'ex tattico è ora di prendere in mano lo spogliatoio. A Genova la grana Osvaldo, reo di aver "rubato" un rigore a Totti ("Pensavo che il rigorista fosse Francesco, non so perché ha tirato Osvaldo", dirà l'allenatore), il resto sono le speranze di rimonta Champions e un capitano d'annata ("È fantastico, in molti dovrebbero prendere esempio da lui") che fa sbilanciare il sempre posato Aurelio: "Questa Roma è sempre più mia, ai calciatori serve un pastore che abbia il bastone ma che sappia insegnare le regole e il rispetto", tutto bello ma c'è la finale di Coppa Italia a rovinare i piani del mister, con polemiche e insulti che chiudono ogni possibilità di proseguire in panchina. "Facevi più bella figura se restavi zitto, sei un incapace. Vai a festeggiare con quelli della Lazio", su Twitter Osvaldo va giù pesante, attaccando Andreazzoli dopo le dichiarazioni del post-gara ("Osvaldo fa sempre così, sceneggiate in pubblico e piagnistei in privato") e scoperchiando un malessere capace di condizionare l'ennesima stagione buttata.

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