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‘RADIO PENSIERI’, ZAMPA: “A Sabatini rimprovero il fatto di aver cambiato tardi l’allenatore. Una grave colpa”

Redazione

CARLO ZAMPA: "Ieri la Roma ha fatto tutto da sola. I gol fatti e quello preso. Poi tante occasioni e la traversa. La colpa maggiore che dò a Sabatini è quella di non aver calcolato il tempo giusto del cambio di allenatore. Lui è l'unico uomo di calcio e di campo lì a Trigoria doveva avere sentore che la squadra era in una situazione stagante, nelle sabbie mobili. Subito dopo Roma-Genoa dovevi chiamare Spalletti"

ANDREA DI CARLO:“Io credo che la squadra avverta la centralità di Spalletti a Trigoria, così come avevano capito che Garcia era stato legittimato. Con il francese si vedevano facce spente anche quando esultavano dopo il gol. Ecco perché ora i giocatori sono pervasi dalle idee del tecnico. E’ lui il comandante, il manager unico. Quando parla Spalletti, parla la Roma”

UGO TRANI:L’intuizione di Zecca su Spalletti ha portato a qualcosa, il cambiamento c’è stato. Spalletti ha riportato le condizioni per rendere la squadra competitiva. Secondo me la dirigenza avrà bisogno di un grande restauro, questa non si è dimostrata all’altezza. Bisogna dar dei meriti a Pallotta ed al suo collaboratore Zecca per aver dato la spallata e aver portato Spalletti. La società ha dato troppi poteri a Sabatini. Ieri la Roma ha avuto la forza mentale di ribaltare la partita dopo l’1-1 e la sciocchezza di Rüdiger, ma è un’azione casuale quella. Con Dzeko la Roma di Spalletti potrebbe arrivare a giocare con 4-1-4-1, cioè un 4-3-3 più equilibrato. Sarebbe un modulo che andrebbe bene anche per El Shaarawy”.

ALESSANDRO ANGELONI:Ieri ho visto una squadra che migliora nella sua continuità, anche se il primo tempo non mi è piaciuto molto. Nella ripresa mi è piaciuta la reazione al gol del Carpi, arrivato soltanto per un errore individuale. La continuità fisica nella partita è sicuramente la cosa più importante da evidenziare. Deve essere più veloce la reattività dei giocatori negli ultimi 20 metri, questo va migliorato. Pjanic? È un giocatore fondamentale, che però ha bisogno che la squadra giri. Ora sta girando e anche a partita in corso il suo contributo lo dà”.

LUCA VALDISERRI:Il Carpi nel primo tempo ha speso troppo e questo ha permesso alla Roma di emergere nel secondo. Può diventare la favorita per il terzo posto. Pjanic? Con lui la manovra è stata più fluida. Il gol di Dzeko? Importantissimo, ma è un punto di partenza. Sabatini lascia la Roma? Anche se dovesse andarsene sono ottimista perché la Roma ne ha passate tante. Il suo lavoro, per fare il salto di qualità, non si è rivelato funzionale”.

PAOLA DI CARO:La Roma ha fatto il suo dovere, senza cali fisici. Dzeko? Mi è piaciuto molto. Si è battuto facendo il lavoro del vero centravanti. Salah ha grandi potenzialità. Sabatini? È stato un errore non cambiare prima Garcia, ma credo che l'aria sia cambiata. Sarà difficile fare mercato cercando di ridurre il gap con Napoli e Juventus. Spalletti? Era necessaria una figura con un ruolo ampio anche sul piano mediatico”.

MASSIMO CECCHINI: "Vittoria meritata. Bella la reazione dopo l'errore di Ruediger, anche perché i giocatori chiave stanno rendendo per il loro valore. Nel primo tempo la formazione aveva una sua logica, con una mediana muscolare, dando fiducia ai centrali spesso da soli contro gli attaccanti del Carpi. La testa della Roma è più sgonfia. Il canovaccio tattico di ieri sera era finalizzato al tiro in porta e alla ricerca di Dzeko. Migliore in campo? Salah, ha giocato per la squadra. Florenzi? Con Spalletti può accentuare la sua vocazione di giocatore polivalente".

MASSIMILIANO MAGNI:Questa Roma progredisce con i suoi tempi. Un primo tempo da rivedere, una Roma bruttina, che però non ha problemi d’identità. C’era un problema di lentezza, di poca fiducia nel far girare velocemente il pallone. Però dal punto di vista della tenuta fisica abbiamo visto un progresso, come ha sottolineato lo stesso Castori nel post-partita. La Roma è cresciuta anche tatticamente nel corso della gara, la squadra ha finito in crescendo. L’ingresso di Pjanic ci dovrebbe far capire cosa è la Roma senza di lui e cosa è la Roma con lui. La squadra acquisisce un altro ordine con il centrocampista bosniaco. Ogni partita che vinci, aumenta il rammarico per quello che si doveva fare e non si è fatto”.

GIORGIO DE ANGELIS:Credo che nel primo tempo Spalletti avesse in mente di sfruttare di più Perotti per vie centrali, non gli è riusciuto e poi sei stato costretto a cambiare”.

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