Personaggio particolare, sarebbe alla prima grande esperienza della carriera. E questo rappresenta la più grande incognita. Perché Marco Giampaolo, allenatore che ama far giocare bene le sue squadre e che incuriosisce tutti gli addetti ai lavori (lo stesso De Rossi è molto interessato ai suoi metodi), ricorda per certi versi il primo Spalletti, quello che nel 2005 lasciò l’Udinese per arrivare a Roma. Quel Luciano lì, però, aveva 46 anni ed era fresco di qualificazione in Champions, mentre Giampaolo ne ha sei in più. E sei anni in panchina, nel calcio, contano. Così come conta il fatto che in 13 anni, da quando è diventato primo allenatore, ha cambiato 8 squadre senza mai poi portare a casa nulla che non fosse un buon piazzamento. Quest’anno, nonostante la presenza di un Quagliarella in stato di grazia, e miglior attaccante del campionato, non è andato oltre il nono posto, a dieci punti, tanto per fare un esempio, dal Torino di Mazzarri. A questo poi si aggiunge un carattere “particolare”. E con Pallotta questo potrebbe essere un problema, come ha dimostrato la storia. Se vale per Sarri, che ha già fatto il salto di livello, figuriamoci per lui.