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Quando il presidente si smentisce: ecco tutte le retromarce di Pallotta

Valerio Salviani

Sono molteplici anche le volte che il mercato ha smentito le dichiarazioni di Pallotta. Incomprensioni con i ds, strategie o forse semplici errori comunicativi. I tifosi giallorossi però hanno spesso la memoria lunga, soprattutto quando si parla di giocatori. "Si parla molto del fatto che io abbia dato l'ok alla cessione di Pjanic, ma questo non è vero. Voglio che resti e anche il solo il parlarne fa male alla squadra". Parlava così il presidente nell'aprile del 2016. Due mesi dopo il bosniaco era un nuovo giocatore della Juve, con l'attenuante della clausola rescissoria che ha facilitato la cessione. Stessa storia con Benatia, prima dichiarato "incedibile", poi venduto perché "stava avvelenando lo spogliatoio", e con Salah"Lui al Liverpool? Con queste domande mi sembrate dei giornalisti di Roma - spiegava Pallotta alla stampa americana -, comunque per ora non c'é niente. Continuano a farci offerte per molti giocatori, e se dessimo retta a tutti partirebbero i tre quarti della nostra rosa". Due settimane dopo l'egiziano era ufficialmente un nuovo giocatore del Liverpool.

Anche sulle strategie di mercato è stato spesso smentito dai fatti. Dopo aver scoperto il "segreto della Juventus" Pallotta ha dichiarato: "Loro sono meglio di noi in attacco, ma in difesa la differenza è che loro stanno insieme da tanto tempo. Hanno giocatori che si conoscono bene perché da tanto tempo stanno insieme, e ogni anno inseriscono uno o due giocatori su una grande base: è ciò che dovremo fare anche noi, senza più fare tante compravendite" le sue parole all'inizio di questo mercato (dichiarate anche in passato). La realtà è stata diversa. Con Szczesny e Rudiger i giallorossi hanno perso due pedine fondamentali nella retroguardia e, a parte Kolarov, i sostituti non hanno ancora dato i frutti sperati. Anche in attacco è partito un pezzo da 90 come Salah e i dubbi sul ruolo di Schick non sono ancora risolti.

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