Deve dimostrare di essere Real come in quella lontana notte del 2009 quando su punizione ammutolì Madrid. Due errori in appoggio nei primi quindici minuti invece fanno brontolare l’Olimpico e invogliano Isco a prenderlo di mira. Mire ha uno scatto d’orgoglio, riprende in mano compasso e matita e si mette a disegnare con Perotti trame da tiqui taqua avanzato. Meno bene sa calcio piazzato e come spesso capita quando le cose si mettono male sparisce dal campo.
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