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Una Roma fuori ruolo. Schick, Pastore e Kluivert: c’è posto per voi?

Dario Marchetti

Schick nel suo primo anno e mezzo di Roma è diventato forse il più grande equivoco tattico della storia recente giallorossa. Sfumato il colpo Mahrez nella passata estate, Monchi ha ripiegato sul centravanti ceco. Giocatori estremamente diversi e lo stesso Giampaolo all’epoca disse: “Patrick per me non può fare l’esterno. Ha bisogno di giocare sulla linea d’attacco ma con la porta sempre dritta davanti a sé”. Dichiarazioni che 365 giorni dopo risuonano quasi profetiche. Nonostante tecnico, direttore sportivo e lo stesso calciatore continuino a ripetere della possibilità di Schick di giocare come esterno destro nel 4-3-3 i numeri sembrano andare in un’altra direzione. Al netto di alcune attenuanti della passata stagione come il non aver disputato la preparazione con la squadra, l’ex Sampdoria nella sua carriera ha sempre giocato da centravanti o seconda punta al massimo. Nel suo anno migliore in blucerchiato ha segnato 11 gol in 35 partite da attaccante puro o nella coppia davanti al posto di uno tra Quagliarella e Muriel. Mai da esterno. Così come nella sua esperienza ancora pregressa al Bohemians. A Roma, però, ha trovato di fronte la concorrenza di un giocatore come Edin Dzeko e per garantirgli maggior spazio, evitando di cambiare dal 4-3-3 di base, Di Francesco lo ha dirottato a destra. Esperimento che non ha portato i frutti sperati tanto che sono solamente tre i gol realizzati nella passata stagione e due di questi arrivati dopo che il mister giallorosso lo schierò come centravanti al posto del bosniaco. Anche nella migliore prestazione della Roma dello scorso anno contro il Barcellona all’Olimpico la chimica tra i due non è sbocciata e la conferma è arrivata di nuovo nella sera di venerdì a San Siro quando Di Francesco è tornato a mettere i due giocatori vicini con il supporto di Pastore. Insomma Patrick Schick rappresenta ancora un cantiere aperto, anche molto costoso vista l’etichetta che porta con sé in dote. Ovvero quella di essere il calciatore più oneroso della storia della Roma.

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