Ad Albufeira la Roma gioca la prima delle tre amichevoli del suo ritiro in Portogallo. E perde contro gli spagnoli del Cadiz, penultimi in Liga, evidentemente più avanti a livello fisico e più pericolosi dei giallorossi. Dopo il ricordo di Sinisa Mihajlovic con il lutto al braccio e un minuto di silenzio, finisce 3-0 per la squadra di Sergio Gonzalez: gol di Alcaraz,Bongondae Negredo che invece approfitta di un non perfetto Svilar. Ma la difesa giallorossa già dall'inizio dimostra di non essere in partita, con il terzetto composto da Mancini, Kumbulla e Vina così come con gli esterni, Karsdorp ed El Shaarawy. E Svilar, che dopo un quarto d'ora rinvia passando il pallone agli avversari, poco scaltri e reattivi a capitalizzare l'erroraccio. Il Cadice palleggia di più, ma è impreciso negli ultimi metri, così i giallorossi inizialmente controllano, senza creare occasioni, ma continuando a subire soprattutto sulle fasce. Soprattutto sulla propria sinistra, con Alejo costantemente libero di crossare. Nel 3-5-2 di Mourinho, a fare il perno è Matic con Pellegrini e Bove ai suoi lati, e il tandem Zaniolo-Abraham in avanti. I ritmi degli spagnoli sono più alti mentre la Roma è compassata e spesso disattenta nelle marcature, troppo leggere. Così il Cadice può prendere fiducia e creare chances, fino al vantaggio che arriva al 23': azione sulla sinistra, penetrazione e passaggio indietro ad Alcaraz che dal limite può battere a rete indisturbato. Il primo vero squillo della Roma arriva al 26' con Abraham, che si gira ma calcia centralmente.
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Svilar e la difesa flop, l’attacco non punge: una Roma nervosa perde 3-0 col Cadice
La Roma soffre, il Cadice approfitta: anche Svilar colpevole. Poi la rissa nel finale
La partita si scalda per qualche fallo di troppo, soprattutto da parte degli spagnoli, che innervosisce la squadra di Mourinho. Prima le scintille tra Mancini e Lozano, poi Alejo ed El Shaarawy, che non prende benissimo un intervento piuttosto duro dell'avversario. Gli spagnoli provano il solito schema con lo scarico sulla destra e il cross basso in mezzo, che porta al palo di Perez, lasciato libero di calciare senza grande opposizione dal limite. Zaniolo prova qualche sgasata, ma viene sempre bloccato sul nascere e non incide, così come Abraham che si rende pericoloso solo su un rimpallo. Al 38' un altro episodio che testimonia i nervi un po' più tesi: l'espulsione di Matias Vina. L'uruguaiano va duro e in ritardo a centrocampo su Alejo, l'arbitro estrae subito il rosso che pare comunque eccessivo. Sta di fatto che la Roma resta in 10 e pure Pellegrini reagisce all'ennesimo intervento duro e gratuito di un avversario. Dopo cinque minuti finisce un primo tempo grigissimo dei giallorossi in tutti i suoi elementi. Nella ripresa Mourinho fa quello che aveva preannunciato: cambia otto giocatori su dieci. Dentro Celik, Smalling, Ibanez, Spinazzola, Cristante, Camara, Volpato e Shomurodov. Dal primo tempo restano solo Svilar e Kumbulla. I giallorossi partono meglio, ma lo sprint si esaurisce quasi subito. A suonare la carica è soprattutto Volpato, di gran lunga il più pimpante. Forse l'unico. L'italo-australiano ci prova, prende palla e punta, poi calcia. Poca fortuna, su un campo comunque che non è il massimo. Il Cadice soffre per qualche minuto, poi il match torna equilibrato e senza emozioni.
Poco dopo l'ora di gioco Sergio Gonzalez cambia parecchi uomini, tra cui il numero 10 Bongonda. E proprio il classe '95 impiega meno di cinque minuti per calciare a giro col sinistro da posizione defilata e trafiggere Svilar per la seconda volta. Il portiere serbo, forse ingannato da un cambio di traiettoria del pallone, resta comunque abbastanza colpevole sul raddoppio degli spagnoli. E qui sostanzialmente la partita si chiude. Fino alla fine quasi zero occasioni da una parte come dall'altra. Mourinho manda in campo a 10 minuti dalla fine anche Zalewski, al posto però di Volpato che era entrato nell'intervallo. Il match si trascina stancamente al fischio finale, con l'unica chance giallorossa firmata Zalewski. L'unica vera emozione arriva per una rissa sfiorata: Cristante rifila un calcetto a Sobrino, che non gradisce e va testa a testa con il 4 romanista. Poi arriva Celik e mette le mani al collo all'avversario. Entrano anche le panchine in campo, ma per fortuna la scaramuccia viene sedata subito. E il flop degli uomini di Mourinho si conclude con lo 0-3 firmato al 92' da Alvaro Negredo, che punisce una difesa ancora svagata su calcio piazzato, con un sinistro micidiale a distanza ravvicinata. Un test utile a mettere minuti nelle gambe per la Roma, come anticipato dal tecnico portoghese, ma nonostante l'inferiorità numerica durata quasi un'ora, i troppi errori di certo non lasciano sensazioni particolarmente positive. E poi il solito nervosismo.
Il tabellino di Roma-Cadice 0-3
—ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini (46' Smalling), Kumbulla, Vina; Karsdorp (46' Celik), Bove (46' Ibanez), Matic (46' Cristante), El Shaarawy (46' Spinazzola); Zaniolo (46' Volpato, 80' Zalewski), Pellegrini (46' Camara); Abraham (46' Shomurodov).
A disp.: Boer.
All.: Mourinho.
CADICE (4-4-2): Ledesma (46' David Gil); Fali (46' Liebanas), Alcaraz, Alex (64' Jose Mari), Lozano (64' Carlos), Alejo (64' Bongonda), Brian Ocampo (32' Genar, 64' Alvaro), Lucas Perez (46' Negredo), Arzamendia (64' Espino), Luis Hernandez (64' Sobrino), Lautaro (64' San Emeterio).
A disp.: Mabil, Iza.
All.: Sergio González.
Arbitro: Vitor Ferreira
Assistenti: Fabio Silva e André Costa
IV uomo: José Bessa
Marcatori: 23' Alcaraz (C), 68' Bongonda (C), 90'+2 Negredo (C).
Note:ammoniti Alejo, Fali e Sobrino (C), Celik e Cristante (R). Espulso: al 38' Vina (R).
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