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Roma, ora o mai più: i 5 passi decisivi per il mercato perfetto

Valerio Salviani

La storia del campionato italiano, durante gli ultimi anni, insegna che se non ti chiami Juve difficilmente puoi competere su più fronti fino alla fine. Per reggere 50 partite ad alto livello servono rinforzi forti come i titolari. Lo scorso agosto a Trigoria si è chiuso il mercato pensando di aver costruito una rosa lunga, con doppioni all’altezza su ogni ruolo. La realtà però è stata uno schiaffo in faccia. In difesa il solo Jesus ha dato il cambio a Manolas e Fazio, ma con troppi alti e bassi. A centrocampo GonalonseGersonhanno fallito, mentre Pellegrini ha dimostrato di poter essere al livello dei titolari. In avanti Dzeko è stato costretto a giocarle tutte, senza di lui l’attacco si è sciolto. A sinistra El Shaarawy e Perotti sono mancati sul più bello, mettendo a segno 17 gol stagionali in due. A destra il vuoto, con Under che si è svegliato a febbraio, ma che non è ancora pronto per fare il titolare in una squadra da scudetto, e Schick (fuori ruolo) che è da rimandare. Qui servirà il lavoro più importante, specialmente con un allenatore come Di Francesco, che fa del turnover una delle sue armi migliori. Arriverà Coric in mediana a dare una mano, primo rinforzo ad aprire le danze.

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