Che quello del portiere sarebbe stato l’addio più difficile da digerire per la squadra lo sapevano tutti con largo anticipo. Dopo Alisson c’è il vuoto in giro e chiunque al confronto avrebbe rappresentato un passo indietro per la rosa. E’ arrivato Olsen, che non è Alisson, ma che non sembra neanche Szczesny a dire il vero. Quanto meno nel gioco con i piedi, che per Di Francesco è così importante. Il portiere nella Roma è un libero mascherato, non deve solo parare, e lo svedese non sembra esattamente a suo agio con i piedi, nonostante le parole del ds Monchi (“Ci ha sorpreso positivamente”). Il problema è che anche tra i pali non sembra sicurissimo, e dopo la quasi papera della prima giornata che stava per dare il vantaggio al Torino, è arrivato il gol subìto sul suo palo da Rigoni, sul quale poteva certamente fare di più. Ci penserà Savorani, che con i portieri ha fatto un lavoro incredibile a Trigoria negli ultimi anni, ma nel frattempo l’alternativa sarebbe Mirante, o il piccolo Fuzato. La stagione intanto è iniziata, ma anche qua è presto per dare bocciature, aspettiamo.
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