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Da Bernardini a Kolarov passando per Manfredonia e Fuser: ecco i laziali diventati romanisti

Nicolò Carpino

Difensore con la Lazio nel cuore, con cui esordì nel novembre del 1975. Sospeso per tre anni e sei mesi a causa dello scandalo del calcioscommesse che sconvolse l'Italia pallonara nel 1980, venne reintegrato nel club biancoceleste nel 1982 riuscendo ad ottenere la promozione dalla Serie B alla Serie A, proprio quando la Roma di Conti, Di Bartolomei e Pruzzo si laureava campione d'Italia per la seconda volta. Nel 1985, dopo l'ennesima retrocessione in serie cadetta dei suoi, decide di trasferirsi alla Juventus per poi, nel 1987 passò alla Roma per 3 miliardi di lire e fu da subito contestato dai nuovi tifosi per il suo passato con la maglia biancoceleste. In Curva Sud si formò una componente di tifosi organizzata contro di lui, il "Gruppo Anti-Manfredonia". Chiuse la carriera proprio con i giallorossi dopo che, il 30 dicembre 1989, nel corso di una gara contro il Bologna si accasciò a terra, vittima di un arresto cardiaco. Successivamente si riprese completamente ma fu costretto ad abbandonare l'attività agonistica a soli 33 anni.

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