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‘RADIO PENSIERI’, PUGLIESE: “Kessie? Continuo a restare ottimista”

Redazione

MASSIMO CECCHINI:“Al mercato della Roma darei un 6. È uscito Iturbe, che era ormai un pesce fuor d’acqua, mentre è entrato Grenier, che potrebbe essere utile. Non aver ceduto alle lusinghe è importante. Se è vero che la Roma ha bloccato Kessie per l’estate, quello è davvero un ottimo colpo, il voto diventerebbe 7 e mezzo. La Roma partiva da un dato di fatto: è seconda in classifica, in corsa per tutte le competizioni e non aveva troppo da migliorare. Gerson? È stato un grande colpo di sfortuna. Quella sarebbe stata una trattativa molto felice, ma purtroppo il mercato è questo. Sin dal 2011 abbiamo sopravvalutato le capacità di spesa di questa Roma, ora stiamo tornando un po’ con i piedi per terra. Questa è una proprietà da zero titoli in 5 anni, non ho mai pensato di avere a che fare col Real o col City. È tutto adeguato al contesto storico. ‘Noi siamo la Roma’? Fuori dal Raccordo ti dicono ‘E quindi?’”.

PAOLO FRANCI:“La Roma si sente una squadra da scudetto perché lo è. Purtroppo c’è una squadra che può vincere la Champions, non solo lo scudetto. La Roma è da scudetto da qualche tempo, però c’è la Juve. Il voto al mercato della Roma? Il mio è un 5. Ci sono stati degli obiettivi dichiarati che sono andati altrove o che comunque non sono arrivati. Sono stati cercati dei giocatori di un certo profilo, ma alla fine non sono stati presi. Non è arrivato né un centrocampista di sicuro rendimento, né un vice Dzeko. Mi aspettavo che qualche cosa arrivasse Grenier? È arrivata una scommessa. Pallotta è tutto un altro tipo di imprenditore rispetto a Suning. Pallotta è venuto qui per fare un affare, dove l’affare è lo stadio”.

UGO TRANI:"Quella di Gerson sarebbe stata un'operazione straordinaria, ci può stare che non gli piaccia Lille, è un paesotto e lui cresciuto a Rio de Janeiro, ma sotto l'aspetto economico la situazione è inquietante. Lo scherzo con la maglia numero 10 è stata una cosa anti-romanista. La conferenza di Spalletti di ieri mi ha inquietato, sul mercato posso dargli retta. I giocatori che gli hanno proposto li ha bocciati tutti, della serie il peggio non è mai morto, ma preferisco tenermi chi ho a disposizione al posto di far arrivare qualcun altro".

ALESSANDRO ANGELONI:"Credo che quella di questa sera sia la vera partita per rilanciare Vermaelen. E' la partita giusta per far fare minuti a quei giocatori che non hanno avuto continuità. Non sarà una partita di pallone. Mi ricordo un Roma-Triestina di Coppa Italia c'erano 5000 spettatori. Oggi ci sarà un po' più di gente, sarà una delle tante serate da romanisti. Sono rimasto sorpreso dalla Lazio, quando ho visto il risultato ho pensato a cose che non posso dire in diretta. Scherzi a parte, queste due partite sono al centro dell'attenzione per la città. Speriamo che lo stadio torni a riempirsi. Non so quanto sarà possibile vedere attuata la rimozione della barriere in tempo per i due eventuali derby di Coppa Italia".

LUCA VALDISERRI:“La partita di stasera acquista un significato particolare vista la vittoria della Lazio contro l’Inter. Da un punto di vista prettamente calcistico è molto meglio incontrare la Lazio in semifinale che i nerazzurri, ma ovviamente c’è da considerare l’aspetto derby e la difficoltà psicologica nell’affrontare due stracittadine così importanti”

DANIELE LO MONACO: "Nella vicenda barriere c'è un solo vero vincitore: la curva Sud, che ha battuto la burocrazia e il politichese. Oggi chi ha messo le barriere non c'è più, quindi se il ministro dice così bisogna stare zitti e in silenzio mentre per dignità ci dovrebbero essere delle dimissioni. Si sta sanando una vergogna tutta italiana, la dignitosa e civile protesta della curva Sud non ha conosciuto cedimenti. Tutti scendono a compromessi, gli ultrà no". 

GUIDO ZAPPAVIGNA:"Derby in semifinale? Voliamo alto, io non ho paura di niente. Noi siamo la Roma, punto e basta. La notizia della rimozione delle barriere è bella e inaspettata, onore al ministro dello Sport, Lotti, che ha capito che sono dei mostri che tolgono la possibilità di cantare là propria passione. Tanto di cappello a Totti e Spalletti, ma anche a De Rossi, per le belle parole spese".

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