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Forse la fine dell’anno, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero nella sua rubrica 'Curva Sud', può portare una buona notizia per i tifosi della Roma: stiamo trattando la cessione di Pallotta.
Potrebbe succedere che non vedremo più il presidente meno amato dai romanisti. E’ un record che nessuno sbandiera e non sarà ricordato, con l’attuale dirigenza in sella, allora lo faccio io, anche perché, conoscendo i fatti e imisfatti del calcio, sono certo che il giorno dopo gli sberleffi e gli insulti si sprecheranno.
Il giorno dopo la resa, ma il giorno prima - cioè oggi - c’è ancora il rischio che Pallotta trascini con se un certo numero di giocatori, sotto forma di plusvalenze. Basta analizzare la conferenza stampa di Fonseca, un uomo certamente furbo: ha guidato finora la squadra senza critiche eccessive, anzi ha raccolto giudizi positivi perfino eccessivi, se si pensa a una classifica sotto Lazio e Cagliari e a un gioco inferiore all’Atalanta (con tutto il rispetto,ma anche con altri giocatori).
Gli ultimi due pareggi, a Milano senza quasi tirare in porta e contro gli austriaci già eliminati, hanno diviso la tifoseria: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Fonseca ha capito: ha cavalcato la critica ai giocatori e ha indicato alcuni capri espiatori. Chi? Quelli che Pallotta vuole vendere, come Florenzi e Under. Facile, troppo. Oggi vedremo con la Spal se la furbizia trasformerà l’invettiva portoghese in gioco.
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