Un esperto direttore sportivo, un mercato mirato e finalizzato ad ottenere plusvalenze nel medio termine, operazioni di marketing, tournèe internazionali, aumento del merchandising e progetto concreto di costruzione del nuovo stadio.Nel giro di tre anni e mezzo la rivoluzione americana è quasi completa. Da quando, nel 2011, Thomas Di Benedetto, James Pallotta e gli altri imprenditori statunitensi hanno acquistato la Roma, l’universo giallorosso è stato catapultato in una dimensione nuova e innovativa. Se la squadra della Capitale è diventata “grande”, il merito è soprattutto di chi ha investito, poco più di tre stagioni fa,in una pianificazione seria e futuribile. ne seria e lungimirante, che comincia a dare i suoi frutti. Gli americani,che controllano grazie alla Neep Holding il 78% del club, hanno acquisito nel 2011 l’ormai collassata gestione Sensi. Quasi 60 milioni di euro di debiti in eredità, ma tante idee per un rilancio immediato. La proprietà ha investito e ricapitalizzato, ha cominciato a imporre tournèe negli Stati Uniti e in particolare a Boston (città economicamente tanto cara a James Pallotta), per aumentare la popolarità (e il conseguente merchandising) di Totti e compagni. Un paio di stagioni sfortunate, con un settimo e un sesto posto, prima della svolta.
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Marketing, sponsor, stadio: rivoluzione romana
La rivoluzione di Pallotta passa attraverso step fondamentali: marketing, sponsor e stadio
La Roma ha puntato sui giovani, ha ottenuto in tre anni plusvalenze clamorose ( Marquinhos,Lamela,Benatia, ma anche Borini, Bradley e Dodò), ha creato pian piano un sistema di mercato funzionale al progetto. E a fine stagione la Roma porterà a bilancio anche i tanti milioni di euro ricevuti per la partecipazione alla Champions League. Oltre ad aumentare continuamente i ricavi (+19,5 milioni di euro di bilancio nel secondo semestre 2013) e a scalare le gerarchie del calcio italiano, la Roma ha anche presentato ufficialmente il progetto per la costruzione del nuovo stadio di proprietà. L’impianto, situato a Tor di Valle e con oltre 50 mila posti a sedere,sarà ultimato nel 2017. E l’accordo decennale con lo sponsor tecnico Nike (compenso fisso annuale di 4 milioni, che potrebbe crescere finoa 5 milioni l’anno a decorrere dall’ eventuale apertura del nuovo stadio) porterà ulteriori benefici economici al club. Insomma, la Roma sembra esser diventata grande e matura, pronta a confrontarsi con la Juventus sotto tutti i punti di vista.
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