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Una Roma fuori ruolo. Schick, Pastore e Kluivert: c’è posto per voi?

L'ex Psg ha deluso dopo esser stato provato da mezzala con il Torino, mentre il centravanti ceco non riensce a trovare continuità nella posizione di esterno destro

Dario Marchetti

LaPresse

La Roma delle prime giornate è chiaramente una squadra in cerca d’autore. Un po’ come il dramma più famoso di Pirandello, ma per fortuna di Eusebio Di Francesco in questo caso i protagonisti non sono sei. Si possono circoscrivere a tre e tutti dalla cintola in su. Pastore, Schick e Kluivert: non tre nomi a caso, ma i fiori all’occhiello dei due mercati condotti da Monchi. Calciatori per i quali il club giallorosso ha fatto sforzi economici importanti nonostante trovino un difficile collocamento tattico all’interno del 4-3-3 che da sempre contraddistingue il gioco del mister giallorosso. Tanto da costringere lo stesso allenatore a cambiare molto sotto l’aspetto del modulo in queste prime giornate di campionato. Fallito l’esperimento iniziale con il Torino, all’Olimpico con l’Atalanta a gara in corsa, visto anche il risultato da ribaltare, Di Francesco ha puntato sul 4-2-3-1, ma non convinto a pieno nella gara con il Milan è tornato a cambiare cominciando il match di San Siro con la difesa a tre e l’esclusione di due esterni come Under ed El Shaarawy per mettere Schick più vicino a Dzeko. Il risultato non è stato quello sperato e la Roma arriva alla prima sosta per le Nazionali con soli 4 punti in tre gare e tre incognite legate ai giocatori che dovrebbero essere il motore di questa squadra.

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