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Roma, senza pressione e con l’Olimpico-bolgia: 5 motivi per sperare contro il Barça

Marco Prestisimone

Mezz’ora negli ultimi quindici giorni. Tanto ha giocato Leo Messi, che in Nazionale ha accusato un fastidio all’adduttore che l’ha costretto a saltare le amichevoli contro l’Italia e la Spagna. Due giorni fa contro il Siviglia è entrato al 59’ sul punteggio di 2-0 per la squadra di Montella, cambiando la partita e portando i suoi al 2-2 con il gol decisivo all’89’. Valverde in quell’occasione gli ha sconsigliato scatti e cambi di direzione troppo rapidi per evitare una ricaduta. È uno di quei pochi calciatori che sfuggono a qualsiasi tipo di logica, ma Di Francesco sarà di certo contento di non trovarlo nel miglior momento di forma, almeno nella gara d’andata. A dimostrare l’importanza di Messi nel sistema Barça ci sono i numeri. Nelle 14 partite che i blaugrana non hanno vinto in stagione (3 sconfitte e 11 pareggi), in 4 di queste l’argentino non era in campo dall'inizio: contro la Juventus in Champions (entrato al 56'), contro l'Espanyol (entrato al 59'), contro il Celta Vigo in Copa del Rey (non era neanche in panchina), oltre al Siviglia. Non sarà marcatura a uomo come ha ammesso proprio il tecnico, ma tante delle attenzioni saranno per lui. Anche per questo Di Francesco spera nel recupero lampo di Nainggolan: con i suoi strappi è uno dei pochi che può tenere botta contro il numero uno al mondo.

Ha collaborato Francesco Iucca

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