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Sul volo Roma-Kiev partito alle 12 dal terminal 5 di Fiumicino c'erano due ospiti d'eccezione: Katerina Fonseca e il piccolo Martin. La moglie e il figlio del tecnico giallorosso sono tornati in Ucraina approfittando del "passaggio" offerto dall'aereo dello Shakhtar, sconfitto ieri sera 3-0 all'Olimpico. Nessuna sorpresa: il viaggio era già stato organizzato a poche ore dal sorteggio di Nyon e gli ottimi rapporti tra il club e la famiglia Fonseca (Katerina era capo ufficio stampa del presidente Akhmetov) hanno permesso che non nascesse alcun caso. Katerina trascorrerà qualche giorno in più lì e poi farà ritorno in Italia dopo la gara di ritorno la prossima settimana. E anche se ha ammesso che questo ottavo di finale le spezzerà il cuore in ogni caso, difficile immaginare che lei e i giocatori dello Shakhtar abbiano lo stesso stato d'animo. Sul volo ha anche trovato una hostess ucraina ma tifosa della Roma, che non ha potuto nasconderle - anche se solo a bassa voce, ovviamente - la sua passione.
"Quando torno a Kiev ho sempre un sacco di cose da fare", ha raccontato Katerina nell'ultima intervista. Potrà godersi la casa che lei e Fonseca - che si sono conosciuti proprio quando Paulo era allenatore dello Shakhtar - non hanno mai venduto e potrà ritrovare gli amici che nell'ultimo anno di pandemia ha visto solo raramente. Anche l'Ucraina è alle prese con la terza ondata, seppur con numeri decisamente più bassi rispetto a quelli del nostro Paese. Anche per questo, tra le altre cose, è permesso andare allo stadio riempiendo il 15% degli impianti: lo sarà anche lo stadio Olimpico di Kiev giovedì prossimo.
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