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Icardi-Higuain, tango di Ferragosto: ecco pregi e difetti dei due bomber. Tu chi preferisci?

Francesco Balzani

ATTEGGIAMENTI - Il grande freno nella carriera di uno dei più forti attaccanti d’Europa è sicuramente legato ai comportamenti extra calcio. Tutto nacque dalla questione Wanda Nara, contesa e “strappata” all’amico Maxi Lopez. Poi le polemiche con la curva Nord interista, qualche dichiarazione fuori posto, uscite social non sempre geniali e infine l’ultimo braccio di ferro con Spalletti e Marotta che lo ha portato prima a perdere la fascia da capitano, poi il posto in squadra. Un carattere così “particolare” in una piazza bollente può provocare un corto circuito.

TATTICA - Diversamente da Higuain e Dzeko, Icardi è un attaccante che gioca soprattutto negli ultimi 15-20 metri. Recentemente Abel Balbo, confrontandolo con Higuain, ne ha parlato così: “Anche Mauro è uno che può fare la differenza, ma si tratta di due tipi di attaccanti diversi. Icardi è più egoista, verticalizza di più e cerca la velocità. Higuain invece dialoga con il reparto, ama giocare pure fuori dall’area coi compagni. Un po’ come Dzeko e un po’ come ero io. Secondo me è più ideale con un assetto a punto unica con i trequartisti alle spalle”. Come dare torto ad Abel?

TEMPI - Per prendere Icardi serve prontezza. Perché dopo essere stato scaricato dalla Juve e dall’Inter ora Maurito ha fretta di trovare una squadra visto che da giorni si allena da solo lontano dalla prima squadra. Il Napoli sta per calare le carte dopo aver cincischiato da James Rodriguez, Pepè e Lozano. De Laurentiiis chiamerà Wanda Nara a breve giro di posta, ma un ulteriore ripensamento potrebbe essere fatale per il presidente azzurro. Per questo la Roma, che ha sondato positivamente il terreno grazie alla mediazione di Giuffrida, deve essere lesta a cogliere ogni minima incertezza. Da qui a una settimana. Non oltre.

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