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Catania-Roma ‘Te lo dico su Facebook’: “Ma Bojan non era meglio di Destro?”

(di Alessio Nardo) Pi? che gennaio zemaniano, lo chiameremmo periodo da incubo. Un lasso di tempo fatto di illusioni, risultati altalenanti e piazzamenti mediocri.

Redazione

(di Alessio Nardo) Pi? che gennaio zemaniano, lo chiameremmo periodo da incubo. Un lasso di tempo fatto di illusioni, risultati altalenanti e piazzamenti mediocri. Da due anni ? cambiato qualcosa, in questa citt?. La Roma, abituata a vincere derby, a qualificarsi per la Champions e a rifilare dai quindici punti in su ai cugini laziali, ? diventata a tutti gli effetti la seconda forza della Capitale. Progetto giovani, futuro radioso. Tanta teoria, poca pratica. Il presente narra di una squadra pazza e priva di continuit?, gi? lontana in classifica dai suoi obiettivi stagionali. Il ko di Catania porta i giallorossi a -10 dalla Lazio seconda e a -8 dal Napoli terzo. Riviviamo il pomeriggio del 'Massimino' attraverso analisi e commenti del popolo romanista di Facebook.

Settimana strana. In una sola parola: brutta. Dalla sconfitta (pesante) a Napoli alla bocciatura del ricorso in Coppa Italia. Oscuri presagi, cattive notizie provenienti anche dal campo. Gi? privo di Osvaldo, Zeman ? costretto a rinunciare anche a Marquinhos (reduce dall'influenza) e Totti (problema al retto femorale durante il riscaldamento pre-gara). In porta, confermato Goicoechea. Difesa a quattro con Piris e Balzaretti esterni, Burdisso e Cast?n centrali. La sorpresa? In mediana, dove torna Tachtisids, naturalmente al posto di De Rossi. Ai lati del greco, Bradley e Florenzi. Davanti, nel tridente, spazio a Marquinho (a sinistra) assieme a Lamela e Destro. Questi, in serie, i messaggi di puro ottimismo lanciati da Roberto ("Che formazione scandalosa, i nomi sono da squadra mediocre"), Giordano ("Incredibile che in questa squadra non ci sia spazio per De Rossi") e Paola ("Se oggi non perdiamo bisogna gridare: "miracolo!" Pazzo Zeman!"). Il grido d'incoraggiamento ? di uno spavaldo Mauro: "No problem, oggi Destro riscatta Napoli... fidateve!".Ecco.

Avversario insidioso, ambiente caldo, campo maledetto dove non si vince da 43 anni. La Roma, pur priva di quasi tutti i suoi migliori elementi, si mostra convinta e orgogliosa. Pronta a far la sua gara zemaniana, all'attacco e senza paura. Il ritmo sale gradualmente, la manovra ? fluida, tutti partecipano ad un autentico monologo. L? davanti c'? una zanzara, fastidiosa e assetata, dal pungiglione difettoso. Mattia Destro ? una minaccia costante per Legrottaglie e soci. Ma all'atto del dunque, si smarrisce e non trova la via del gol. Clamoroso l'errore a porta vuota su respinta corta (e maldestra) di Andujar. Non ? da meno Bradley, pur sempre un mediano, anch'egli sprecone a due passi dalla gloria. E' dominio pressoch? totale, non suffragato dal guizzo del vantaggio. A fine primo tempo, i "complimenti" sono tutti per Destro. Parola a Gianluca ("Troppo scarso. Sau, al suo posto, sarebbe gi? a 15 gol..."), Alessandro ("Destro ? una causa persa! Poi con quel ciuffo alla pisellino......") e Roberto ("E' l'anticalcio! Ma non era meglio Bojan?"). Per la serie: gli assenti hanno sempre ragione.

E' un film gi? visto. La Roma fa la partita, gli avversari fanno i gol. Dopo aver salutato Piris e accolto Marquinhos nel ruolo d'esterno destro basso, il Catania colpisce. Al quarto d'ora della ripresa, Bergessio approfitta di un pertugio nella difesa giallorossa servendo in profondit? Gomez: il Papu scatta in posizione regolare e beffa Goicoechea con un delizioso cucchiaino. Mezzora a disposizione, rimonta difficile. I giallorossi smarriscono la lucidit? dei primi 45'. Roberto suggerisce ulteriori cambi a Zeman ("Ma De Rossi p? Mortaccidis?? Daje bo?.."), Lukas tenta (a suo modo) di caricare Destro: "Daje che te ne puoi magn? altri cinque.. c'? tempo!". L'unica sostituzione ? Dod? al posto di Marquinho, imbufalito. Un terzino all'ala, dita incrociate e palla avanti. Chi, nel finale, dimostra un po' di voglia ? proprio il neoentrato, che all'88' sfiora l'1-1. E' Andujar a respingere in corner il suo destro ravvicinato. Finisce cos?, finisce male. Altre ferite da curare, e intanto la classifica piange.

Pi? che le analisi, a mente fredda fuoriesce la rabbia. Giorgio discute la qualit? dei protagonisti scesi in campo ("Il risultato non fa una piega. Negli undici eravamo pi? forti? Legrottaglie e Spolli sono peggio di Burdisso e Cast?n? E a centrocampo? Izco, Almiron e Castro sono pi? scarsi di Bradley, Tachtsidis e Florenzi? E davanti, Barrientos, Gomez e Bergessio sono cos? inferiori ai nostri?"), Armando punta il dito contro Zeman ("Dopo Stekelenburg e De Rossi, chi sar? il prossimo a sedere in panchina causa un pagliaccio che crede di essere Dio in terra???"), Ivan si sfoga contro tutti ("Che vergogna, la Lazio ? a +10 e lotta per lo scudetto e noi siamo quasi a met? classifica!!! Allenatore e dirigenza devono andarsene tutti quanti!!!"). Torna il clima dei giorni peggiori. Nel giro di due partite, la Roma risprofonda nel buio e perde consensi. Ora, in attesa dell'Inter domenica, c'? Firenze, ed una semifinale di Coppa Italia in ballo. Pi? di una semplice partita. Serve reagire, serve vincere. Per non gettare gi? a gennaio un'intera stagione nel cestino.