Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
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‘RADIO PENSIERI’, FELICI: “Finalmente la Roma ha trovato una soluzione per Schick. Non è un campione”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101,5): "In questo momento Petrachi è ai margini di ogni decisione relativa al club e per due mesi sono stati altri ad occuparsi degli affari del club. Nell'ultimo periodo Baldini è tornato in grande auge e per certi versi mi sento sollevato, visti gli agganci importanti che può avere in ottica di cessione del club. Il Lipsia voleva riscattare Schick e la Roma era ben predisposta, quindi il tutto si concluderà a circa 24-25 milioni. I problemi ci sono però sugli altri casi, come ad esempio quello Kardsorp. Poi Kluivert, Pastore, Juan Jesus. Tutti si sono riscoperti innamorati di Roma. Dovrebbero ricordare di dimostrarlo tutto l'anno. Sarà davvero complesso piazzarli tutti. Gonalons potrebbero tenerlo per caratteristiche, mentre Kardsorp Fonseca lo ha già visto. Potrebbe rimanere come vice. Menzione a parte per Florenzi. Se vuole puntare all'Europeo sarà uno dei primi a chiedere di andare via. Se Fonseca dovesse essere costretto a venderne uno, cederebbe Pellegrini e non Diawara. La mia paura più grande però non è Pellegrini, è che la Roma possa essere costretta a vendere Zaniolo".
Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101,5): "Trovo incredibile la situazione di Petrachi, se è vero che sia ai margini delle decisioni sul club allora la Roma dovrebbe chiudere qui il rapporto. Non si può accettare tutto. Altrimenti la società deve smentire categoricamente. Serve rispetto per i tifosi. Karsdorp è stata una mia personale delusione, credevo potesse essere un grande acquisto. Schick? Finalmente abbiamo trovato una soluzione. E' questo tipo di giocatore, non è un campione. Mi viene da dire che l'unica sopravvivenza per la Roma, detto in tono sarcastico, è fare la prossima stagione con tutti i cavalli di ritorno e con gli esuberi. Penso a Pastore: chi se lo prende? E' un calciatore bruciato ormai. Juan Jesus potrebbe servire con un allenatore che crede in lui, mentre anche io credo che Gonalons possa servire come centrocampista di riserva. La Roma forse preferirebbe vendere Pellegrini e non Diawara per un discorso di plusvalenze, ma chi pensa questo a livello tecnico dovrebbe andare a vendere gelati. Se Fonseca pensa questo dovrebbe essere rimandato in Portogallo. Pallotta è uno dei presidenti più improbabili della storia del calcio".
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “La Roma ha sempre ritenuto fino a qualche mese fa Pellegrini e Zaniolo incedibili. La notizia è che non è più così in assoluto. Questo non vuol dire che verranno ceduti entrambi o uno dei due, perché c’è bisogno di un’offerta che viene accettata e il calciatore dev’essere disposto ad accettare. Al momento le candidate per Zaniolo sono la Juventus e fino a prima della pandemia anche il Liverpool. Su Pellegrini c’è un vecchio interesse di Leonardo e del PSG. Se per risolvere i problemi di bilancio non arriva più un investitore, devi ricorrere alla cessione di asset che sono i calciatori. E chi sono quelli con cui più facilmente fai una plusvalenza importante? Loro due. È anche vero che è più facile vendere la società con Zaniolo e Pellegrini piuttosto che senza di loro. E io so che si sta ancora cercando un nuovo proprietario. Su questo la Roma è stata sfortunata, la contingenza l'ha penalizzata ancora una volta: non c'è società che ci sta rimettendo così tanto a causa del coronavirus. Petrachi ha metodi completamente diversi da chi l'ha preceduto: è uno molto presente, se ha conquistato la fiducia dei calciatori l'ha fatto con la presenza. Mi suona strano, cosa avrebbero voluto i calciatori da lui? Doveva fare il giro delle case per salutarli? C'era tutta questa voglia di sentire Petrachi da parte dei calciatori è strana?".
Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Schick si è mangiato un gol che avrei fatto pure io. Molti giocatori non vogliono giocare perché hanno paura di farsi male e ora anche loro sono delle aziende. L’agonista così è colpito al cuore, in Bundesliga ho visto delle amichevoli. Per me così è danza, è come fare l'amore con una bambola gonfiabile”.
Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “È chiaro che il calcio senza pubblico è menomato e sarebbe meglio il contrario. Ma perché dobbiamo pensare che sia meglio niente che così? Abbiamo visto il solito calcio: il Borussia è più forte e ha vinto, il Bayern è più forte e ha vinto. Senza pubblico è diverso, ma non è vero che non sia calcio. Cos’è, rugby? Il primo scalino da salire è il calcio senza pubblico, poi l'altro sarà il calcio col pubblico ma sarà nel 2021. Che facciamo, aspettiamo?”.
Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Era prevedibile che si sarebbe visto un calcio di questo tipo. Il calcio che vedremo sarà molto simile a quello che abbiamo visto in Bundesliga. Il calcio è uno sport televisivo, per chi guarda non è tanto importante che non ci siano i tifosi. Quando il calcio è nato non c’erano i tifosi eppure è andato avanti lo stesso. Juventus-Inter senza tifosi è stata una partita ultravera”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ci sono state alcune modifiche al protocollo ma bisogna vedere se andrà bene ai calciatori. Ora vedo uno spiraglio per poter ricominciare. Tre settimane di preparazione sono poche, i rischi nella ripartenza ci sono. L’atteggiamento delle squadre in Bundesliga ce lo porteremo fino alla fine".
Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ora voglio vedere cosa faranno i calciatori. Sono stati accontentati dal fatto che non andranno in ritiro, ma si devono dimostrare responsabili con la vita che condurranno, perché quello del calciatore non è un mestiere come un altro. I rischi ci sono, anche infortuni per la poca preparazione fisica, ma un po' tutti devono cercare di fare un passo indietro, altrimenti i calcio non riparte".
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