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‘RADIO PENSIERI’, SAVELLI: “Perchè non far giocare Verde, Sanabria e Paredes? “, AUSTINI: “Garcia per ora non merita la sufficienza”

Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali

Redazione

Quello delle Radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Sì, anche le altre città hanno degli spazi dedicati allo sport, e magari anche la loro stazione dedicata alla squadra del luogo. Non si troverà mai, tuttavia, una voce altisonante e popolare come quella proveniente dagli apparecchi della Capitale; una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo, e una folla di appassionati pronti a sintonizzarsi all’ora concertata. Ogni protagonista va a comporre un grande collage che riempie di spunti, approfondimenti e contraddizioni la settimana del tifoso. Un ciclo continuo, che si rinnova sulle frequenze FM locali ogni giorno, di partita in partita, stagione dopo stagione.

IACOPO SAVELLI (ReteSport):"La Roma non ha un attaccante degno di questo nome. Gran parte delle azioni finiscono sulla fascia con dei cross per nesssuno. Non può esserci solo un colpevole per tutta questa situazione. Perchè non far giocare Verde, Sanabria, Paredes? Tanto con i titolari, con questi giocatori hai ottenuto questi risultati. Tanto vale provarci con altri calciatori. Quando entri in questo circolo vizioso: o cambi l'allenatore o cambi qualche interprete. Non puoi restare con Garcia e continuare a giocare con questo modulo e con questi giocatori. Bisogna dimostrare di essere campioni: è nella difficoltà che deve uscire il giocatore e nella Roma non ci sono. La campagna acquisti della Roma chi l'ha fatta? Garcia o Sabatini? La Roma ha investito un sacco di soldi su questi giovani".

ANGELO MANGIANTE(ReteSport):"Ho visto dei volti tesi oggi. Non c'era mezzo sorriso. Se uno come Sabatini va via, il giorno dopo trova 20 squadre. Ho molta fiducia in Garcia, mi dispiacerebbe se andasse via. I giocatori devono dare la scossa: gli stessi che hanno affollato gli uffici lo scorso anno per chiedere l'aumento di stipendio. Davanti mi aspetto il tridente Gervinho-Ljajic-Iturbe".

ALESSANDRO AUSTINI (TeleRadioStereo):"La Roma aveva un accordo fatto con Luiz Adriano. Poi c'erano anche altre piste come Salah, Konoplyanka e lo stesso Doumbia. Dopo la trattativa saltata con lo Shakhtar, si è deciso di puntare su un centravanti. Si è sbagliata soprattutto la tempistica ma Doumbia è come se non fosse arrivato. Garcia fin'ora non merita la sufficienza per la gestione della rosa. La Roma è seconda perchè, questo campionato non esiste. A Trigoria c'è stata una mancanza d'urgenza".

CARLO ZAMPA (ReteSport):"Io domani vorrei giocasse Paredes, anche se non rinuncerei mai a Florenzi. La squadra non sta giocando contro Garcia: semplicemente fa fatica ad esprimersi e non gli riescono neanche le cose puù semplici. Mi è piaciuta molto la contestazione della curva vuota".

PIERO TORRI (TeleRadioStereo):"La Roma quest'anno ha avuto una serie di disgrazie che non augurerei mai al peggior nemico. Con Destro la Roma si è trovata in una situazione di cessione quasi obbligata: e il suo sostituto era Luiz Adriano. Garcia ha sbagliato con Doumbia, magari pensava che col Parma bastasse anche questo Doumbia".

MIMMO FERRETTI (TeleRadioStereo): "Non credo che ci sia un grande scollamento tra allenatore e dirigenza, ci possono essere delle divergenze di opinioni. Io non so se dietro la voglia di stare dalla parte dell'allenatore ci sia la voglia di non star più dietro ai giocatori perché la piazza si è stancata di qualcuno o di tutti i giocatori. Sono sicuro che se Salah fosse stato acquistato e fosse stato inserito nella rosa attuale non sarebbe stato quello che stiamo vedendo alla Fiorentina, avrebbe risentito di quello che è l'ambiente difficile. Va bene Sabatini che chiede scusa e che si prende tutte le responsabilità ma quello che ha detto è la base, cioè che la squadra è stata sbagliata, il mercato è stato sbagliato e tu non hai i rinforzi di cui avevi bisogno. La realtà ti dice che la Roma aveva la possibilità di rinforzarsi e non l'ha fatto, ha sbagliato tutto".

MAURIZIO CATALANI (Rete Sport):Non credo che il ritiro dia ai giocatori quelle doti muscolari di cui hanno bisogno, posso dargliene dal punto di vista psicologico. Il ritiro lascia il tempo che trova, io non sono mai stato molto favorevole ai ritiri. Alla Roma servirebbe un reset totale. Da quello che so Pallotta è realmente imbufalito, ha fatto una serie di nomi, prendendosela in particolare con uno, credo quindi che qualcosa succederà. Le dimissioni di solito non si annunciano, si fanno. Pallotta dovrà far capire che c’è un padrone. Credo che il primo che dovrebbe prendere e andarsene è il signor Mauro Baldissoni. Credo che nessuno vedrebbe mal volentieri un ritorno di Spalletti a Roma, io me lo riprenderei tutta la vita".

PAOLA DI CARO (Rete Sport): "Sono assolutamente sconfortata dai messaggi che arrivano dalla dirigenza che è la più colpevole di questo sfascio. Leggo che si parla della cessione dei giocatori migliori. E' il massimo della negatività. Mi viene voglia di appendere la sciarpetta al chiodo e la domenica fare un altra cosa per divertirmi. Sabatini quest'anno ha sbagliato tutto: fallimentare il mercato estivo e soprattutto quello di gennaio. Sta sbagliando anche con le dichiarazioni"

LUCA VALDISERRI (Rete Sport): "Io, a differenza di Paola, non credo a quello che scrivono i giornali. Così quando c'è il toto-ministri. Pallotta ha dimostrato di non avere un progetto preciso. Il modello iniziale è cambiato dieci volte. Si è partiti dai giovani per finire adesso con una squadra che ha un'età media molto alta. Per fare una struttura societaria all'altezza devi avere anche una capacità finanziaria adeguata. Non devi sperare sempre nella qualificazione Champions. L'aria che sento è che la colpa è di Pjanic. Io gli consiglierei di andare a giocare altrove. Se vendi giocatori di 24 ani questa squadra non ha futuro. Totti deve essere il valore aggiunto non quello da cui ripartire"

MASSIMILIANO MAGNI (Rete Sport): "Pallotta è un finanziere che ha una strategia economica che deve essere gestita. Qui serve una struttura societaria con i più grandi i più bravi nel settore, a partire da un amministratore delegato. Un simil Galliani. Se Pallotta non sente questa esigenza allora è un problema. Bisogna capire e strutturare il ruolo per poi trovare la persona giusta per affidarglielo. Da quando Baldini se n'è andato la Società è sparita"

DANILO SALATINO (Tele Radio Stereo): "La Roma oggi è affidata tutta a Walter Sabatini che oggi di fatto è un dimissionario. Ma una società di calcio non può reggersi sulle spalle di un Direttore Sportivo. Qui serve un dirigente massimo molto forte e non un uomo immagine come Italo Zanzi". 

UGO TRANI (Rete Sport): "Io prenderei Corvino che è uno dei migliori, però poi arriverà uno 'sensibile' a operazioni come quelle di Sabatini. Fuori dal Raccordo i dirigenti della Roma li chiamano 'gli spocchiosi'. A Garcia hanno rifiutato due volte di poter andare in ritiro per dimostrare che loro non sono 'quelli dei ritiri'"

DAVID ROSSI (Roma Radio): "Oggi c’è la fermentazione delle sensazioni negative di ieri, oggi fa anche più male. Io starei attento a chi dice che il tifoso può fare tutto e dire tutto. Il tifoso ha tutto il diritto sacrosanto di esprimere ciò che pensa, ma ci dobbiamo mettere d’accordo sul concetto di esagerazione. Puoi dire bastardo a qualcuno per il calcio? Non è vero che si può far tutto secondo me. Le parole hanno un peso. Secondo me abbiamo preso una china che non va bene, la Roma è l’ultimo dei problemi in questo contesto. Credo in questa città si stia toccando un livello di livore, di astio, pesante".

GUIDO D'UBALDO (Radio Radio): "Pallotta, appena arriverà a Roma, avrà una serie di appuntamenti per farsi consigliare per le scelte da fare per il futuro. Mi risulta che si voglia dare una continuità al percorso fin qui fatto. Se va via Sabatini ecco perchè prendono Sensibile, uno che lavora già con lui. Se invece si vuole cambiare rotta allora ecco Sogliano ma anche Corvino oggi al Bologna società molto vicina alla Roma. Branca mi sorprenderebbe molto".

FRANCO MELLI (Radio Radio): "La Roma sembra stare in mezzo ad una crisi senza fine. Domani la Roma affronta sul sintetico una squadra in salute che crede ancora nella salvezza. A Cesena non sarà un brodino. La Roma rischia ancora una volta di non vincere. Il silenzio di Pallotta fa parte dell'anomalia di questa società. Nella Roma si difendono uno con l'altro senza darsi colpe o dire cose fuori dagli schemi".

ROBERTO RENGA (Radio Radio): "Bisogna evitare di far girare voci sui sostituti, su quelli che partono e quelli che arrivano. Chi è che fa questi nomi? Sicuramente qualcuno in società, perché i giornali non se li inventano. Bisognerebbe stare tutti uniti ed evitare che circolino le liste. Facciano gruppo per cercare di salvare tutto. La Roma in questo momento non è in grado di fare nemmeno i soldi vendendo, a quanto te li vendi ora i giocatori della Roma? La Roma voleva già Emery prima di Luis Enrique. Baldini mi raccontò che lo avevano già incontrato ma che è un tipo che se lo conosci lo eviti. Se non piaceva prima, come può piacere ora?".

NANDO ORSI (Radio Radio):La società della Roma è in America, non sta qui. La Roma ha un secondo posto da difendere, se pensa che gli è tutto dovuto non arriva nemmeno quarta. Quelli dietro adesso stanno meglio anche mentalmente perché sanno che la Roma è in crisi, e quindi se la giocano alla grande, come se la gioca alla grande anche il Cesena. È un po’ quello che è successo al Borussia all’inizio della bundesliga, il periodo deve per forza finire perché hai i giocatori forti. Secondo me Pallotta Emery non sa nemmeno chi sia”.

ROBERTO PRUZZO (Radio Radio):E’ fondamentale che in questi momenti la squadra sia unita con l’allenatore. Questi nomi papabili per la panchina mi sembrano più idee personali dei giornalisti, la mia sensazione è che questi nomi non escano dalla società. Mi sembra inopportuno il momento. Gli americani vedono una squadra di calcio come una squadra di basket e per il business ragionano a fine stagione. Chi ha fatto bene resta, chi ha fatto male va via. Ecco perchè adesso Pallotta non dice niente".