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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Alla Roma gli allenatori non contano, sono intercambiabili. Batshuayi discontinuo”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92,7): “L’allenatore non viene considerato nella Roma, c’è la sensazione che gli allenatori siano intercambiabili in questa club. Hanno colto il pretesto di una vittoria presa con gli artigli contro il Genoa, con tutti i favori del mondo, per non fare una scelta scomoda. Vanno avanti così pur non credendoci. E’ sconsolante per i tifosi. De Rossi non ha mai preso posizione contro nessuno che avesse addosso la maglia della Roma. Di fronte alle dichiarazioni di Zeman, ad esempio, a chi non sarebbe scappata una reazione? Le parole di Allegri? Il triste rischio è che la Juve sottovaluti la Roma, che secondo me domani farà però una partita d’orgoglio. Batshuayi mi piace, ma di tutto abbiamo bisogno meno che di un giocatore che ci presenti il problema della discontinuità. Ne abbiamo avuti troppi, bravi ma che non sapevi se ci si potesse contarci o meno. Lui ha colpi straordinari ma li distribuisce in modo davvero discontinuo".

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Con la Juve sarebbe stato un appuntamento proibitivo comunque, ora sarebbe un’impresa omerica. Nei romanisti la tendenza al sogno si è affievolita, è evaporata: è questo l’aspetto più negativo. Perotti e Pastore si allenano da due settimane col gruppo: se non sono mai pronti posso pensare che ci sia una situazione di fragilità cronaca che appena alzi i ritmi ti rifai male? Anche Olsen si è fatto male rinviando… Possibile che non ci siano risposte su questo tipo di problematiche? Io, se fossi a capo della Roma, considererei questo il principale capo d’accusa a Di Francesco e al suo staff. Domani serve un miracolo per non perdere, il fatto è fare sei punti nelle successive due. Ma la Roma ora è precaria, tutto il contrario della squadra che va ad affrontare domani”.

Piero Torri (Teleradiostereo 92,7): “Roma incerottata, preoccupata e con assenze importanti. A Torino ricordiamo che ci possono perdere tutti, non solo la Roma. È anche vero che i giallorossi quando hanno toccato il fondo hanno saputo reagire. Domani mi aspetto una Roma che sia dignitosa, che non faccia una brutta figura: se il calcio fosse matematica perderemmo, ma non lo è e voglio vedere una squadra in campo, che mostri meno confusione di quella che ha mostrato in questi ultimi tempi. Spero domani si possa chiudere un cerchio, quello di Patrik Schick: l’anno scorso si è preso gli insulti di tutti i romanisti”.

Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “Io a Di Francesco rimprovero sempre il fatto che lui non abbia reclamato quando gli hanno smantellato la squadra questa estate. Monchi è il primo responsabile di questa stagione disastrosa. Una volta c’erano dei tifosi ambiziosi, oggi non è più così, ci si accontenta del quarto posto. Domani sera andiamo a Torino a fare gli sparring partner nella speranza di poter ridurre il passivo. A Di Francesco hanno fatto capire che se non fa sei punti tra Sassuolo e Parma, lui salta. Ho sentito oggi Di Francesco e mi è sembrato con una voce dimessa. Mi ha fatto un po’ di pena. È un allenatore con addosso la targhetta con la scadenza”.

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Se la Roma giochi a 3 o 4 non cambia, non c’è solo un uomo che abbia rapidità nell’interdizione, c’è solo Florenzi. Ecco perché Di Francesco parla di fase difensiva e non difesa. Rispetto all’anno scorso ha perso giocatori di filtro, di cattiveria, di aggressività: non lo è Nzonzi, non lo è Cristante, non lo è Zaniolo… Florenzi non ha grande intelligenza tattica, lì la Roma è in difetto. La Roma deve stare attenta a sbilanciare i difensori a centrocampo. Gli ultimi venti minuti contro il Genoa sono stati di un’ignoranza tattica paradossale e sono una costante di quello che cerca di fare Di Francesco. Se un romano e romanista dice che la squadra sente la pressione, figuriamoci gli altri…".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Il centrocampo della Juve è equilibratissimo ed è fortissimo. Per questo penso Di Francesco possa mettere una barriera a cinque a centrocampo, lì la Juve parte molto avvantaggiata. Ronaldo, Dybala, ok… Ma la storia della partita si fa in mezzo al campo e lì la Roma ha delle fragilità. Di Francesco va a giocarsela con tantissime assenze”.

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Vedere la Roma lì è un peccato, non è un big match. Non c’è quell’ansia da sabato del villaggio”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Tra la prima e la settima non può essere un big match. Da un punto di vista di tradizione sì, ma d’attualità no. Contro la Juve mi aspetto la difesa a tre. Voglio dare tutta la mia solidarietà a Di Francesco, la sento come una persona in difficoltà: si sta giocando Juve-Roma e la sua conferenza è a giustificare le frasi di Pallotta o parlare delle frasi di De Rossi sulle difficoltà. Gli do un abbraccio affettuoso perché preparare una partita contro la Juventus in queste condizioni è impensabile. Oggi lui non avrebbe neanche dovuto parlare, l'avrebbero dovuto fare uno come Monchi, Baldissoni...”.

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La Roma è l’unica squadra insieme all’Inter che non ha segnato allo Stadium, è un big match solo per i tifosi giallorossi. La quota del Chievo con l’Inter è la stessa della Roma contro la Juve… Mi aspetto Florenzi alto contro la Juventus. Pallotta preferisce stare a Boston: vuole provare a far fruttare l'investimento, ecco cosa vuole fare la Roma da grande”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "La Roma può fermare la Juve secondo me. I ragazzini sono sì ragazzini ma guadagnano tanto soldi e hanno una quotazione. Fare il discorso che perdono perché sono ragazzini è sbagliato. Dzeko ricorda più quello del primo anno, Schick dovrebbe essere una valida alternativa e invece non lo è". 

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Mi aspetto Schick in panchina contro la Juventus, secondo me non è nei piani più di Di Francesco. Dovremmo capire se la Roma in questa settimana ha recuperato qualcosa, è solo questo: la Roma vista contro il Genoa è stata inguardabile, una settimana prima con l’Inter aveva giocato bene. La Roma va a giocare contro la Juve dei mostri da 100 milioni con dei ragazzi: Zaniolo è un Primavera che è appena esploso, Kluivert uguale. La Roma si è venduto anche i pali delle porte, tre ex romanisti ora giocano nella Juve e due sono titolarissimi”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo - 92,7): “Ai romanisti è entrato nel cuore Conte, non credo che ci saranno problemi ad accettare Lippi. Sarebbe un progetto di 6 mesi. Monchi ha deciso di non cambiare l'allenatore, bisogna prenderne atto. Perotti è da tempo che è tornato ma è come se non ci fosse. Bisogna capire la situazione di molti".

"Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo - 92,7): “La speranza che la Roma possa vincere non muore mai per me. Magari un 1-0 con gol di Schick. Florenzi non farà il terzino, altrimenti alla Juve basterà cercare la spizzata di Mandzukic da quella parte. Sono contento che De Rossi parta con la squadra nonostante l’infortunio".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma non può rischiare Dzeko, tra tre giorni gioca col Sassuolo e in quella partita serve di più. Le dichiarazioni di De Rossi sono preoccupanti. Lui è stato tra i migliori centrocampisti al mondo".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “Ho saputo che a Pallotta gli riferiscono le bugie, allora ho deciso di andare a Boston per incontrarlo e proporgli un dossier verità. Gli voglio fare delle proposte di comunicazione. Non mi è mai capitato di vivere una vigilia di Juve-Roma così moscia e un po' mi dispiace. Bisogna prendere atto di un calo dei giallorossi rispetto agli ultimi anni. La Roma non è stata pronta a sostituire Totti e De Rossi".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “I rapporti tra Juve e Roma ormai sono idilliaci. Ai giallorossi mancano giocatori importanti e per questo è una prova davvero difficile. La squadra dei giocatori venduti dalla Roma potrebbe quasi lottare per lo scudetto".

Xavier Jacobelli (Radio Radio Mattino – 104,5): “La vigilia di Juve-Roma non è certo palpitante e su questo dovrebbero riflettere a Trigoria. Sul mercato sono stati fatti diversi errori. La strategia scelta dalla Roma non porta da nessuna parte".

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Juve-Roma una volta era il derby d'Italia, adesso è come se i bianconeri affrontassero la Lazio. La sorpresa però ci può stare. Io farei giocare Dzeko anche se non sta bene. Schick non può essere una soluzione, a questo punto meglio riproporre Zaniolo".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Juve nettamente favorita, ci dobbiamo affidare alla legge dei grandi numeri. Dopo il Genoa spero che sia un’altra delle mie squadre del cuore a fermare i bianconeri. Certo, se guardi la classifica, ti viene una tristezza… Non contano i giocatori che scendono in campo, ma la prestazione. Serve una come quella contro l'Inter per stare in partita e cercare di fare risultato. Ma se la Roma gioca come contro il Genoa, allora è durissima”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Juve-Roma quest’anno è talmente sbilanciata che l’attesa è un po’ moscia. Però penso a Napoli-Roma quando i giallorossi erano spacciati ma poi hanno tirato fuori una grande prova difensiva. Spero nel riscatto di alcuni giocatori di Di Francesco, primo su tutti Schick. Nella Juve non vedo punti deboli. La Roma ci arriva con troppi infortunati, ma non si può fare a meno del centravanti vero questa volta”.

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Contro la Roma non è mai una partita facile. La Juve dovrà affrontarla con la massima attenzione e la Roma dovrà essere ben diversa per attenzione e applicazione rispetto alle gare precedenti”.

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “La Roma quest’anno può arrivare quarta come ottava. I giochi si fanno nelle prossime tre partite. Secondo me farà sei o sette punti tra Juve, Sassuolo e Parma. Io non manderei via Di Francesco. Prendere ora Sousa non è una svolta ma una semplice ‘romanella’”.