Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, CARINA: “Inevitabile almeno una cessione”. LENGUA: “Alisson plusvalenza maggiore”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Incredibile l'esclusione di Nainggolan dalla nazionale. Con la Roma però può ripartire alla grande. Perotti penso sia rimasto ancora peggio del Ninja però. Anche in questo caso credo sia una scelta discutibile. Talisca è uno che mi piace molto, sia dal senso estetico che da quello pratico".
Marco Cassetti (Teleradiostereo 92.7): “Chi viene a Roma deve sposare il progetto al 100%. Se in campo non si rende al meglio puoi scordarti ogni sogno di gloria. Monchi sta provando a insediare questa mentalità, le frasi appese per Roma-Liverpool sono una sua idea".
Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “E' importante che a Trigoria si formi una mentalità. Chiunque arrivi alla Roma deve percepire una mentalità e un meccanismo complessivo che non renda i giallorossi una tappa di passaggio. Finché stanno qua si deve ragionare in un certo modo ed è quello che sta provando a fare Monchi".
Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La Roma ha bisogno di incassare e per farlo si dovranno vendere alcuni pezzi pregiati. Il pensiero va ad Alisson, che è quello che al momento può sviluppare la plusvalenza maggiore. I giallorossi devono risolvere la questione terzino destro. Karsdorp e Florenzi sono due incognite per motivi diversi"
Furio Focalari (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Come può resistere Alisson di fronte ad un offerta di una squadra come il Real Madrid? E' impossibile".
Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Lo scorso anno la Roma ha venduto 4 giocatori, che non sono pochi. Quest'anno probabilmente ne partirà solo 1. La dirigenza giallorossa dopo il 30 di giugno potrà decidere tranquillamente il suo futuro, la situazione è chiarissima".
Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Il Real Madrid cerca un portiere e il primo obiettivo è Alisson. Indipendentemente dalla volontà della Roma, se lui vorrà andare sarà difficilissimo trattenerlo. I giallorossi possono essere fiduciosi per il mercato, non ci sono quest'anno cifre da recuperare per mettersi in regola con l'Uefa e si potrà programmare tutto al meglio. Karsdorp non dovrebbe essere subito il titolare dopo un anno di stop".
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Temo un rischio dopo questa stagione: l’innalzamento delle aspettative. Ma dico anche che questa squadra deve iniziare ad assumersi responsabilità. È arrivato il momento di quagliare. È stato fatto un lavoro importante che ti ha fatto crescere di anno in anno. Fiducia sì, ma anche un po’ di pretesa: non manca più nulla per provare a vincere. Il campionato è la competizione dove questi sforzi potrebbero essere finalmente ripagati, questo è l’obiettivo. La Roma deve predisporsi ad essere pronta a ereditare lo scettro della Juve quando lo lascerà, perché prima o poi deve succedere. Devi farti trovare pronto a cogliere l’occasione quando succederà. L’anno prossimo potrebbe esserci visto quanto hanno festeggiato a Torino questa volta. Perché l'hanno fatto? Perché è stato lo scudetto più sofferto? Non mi basta come motivazione. Ho visto il culmine di qualcosa. Alisson, Dzeko e Kolarov i tre migliori giallorossi della stagione. Nainggolan viene dopo di loro e dopo Fazio, Manolas, De Rossi e Under. Il c.t. del Belgio ha dimostrato di non avere attributi, ma mi fa riflettere il fatto che Martinez sia il secondo c.t. che ha problemi con Nainggolan. Ogni volta che un giornale economico si occupa di bilanci di società di calcio tende ad essere un po’ allarmistico, tende a sottolineare alcune cose che nel calcio sono la normalità. Tutte le società di calcio lavorano con pesanti debiti”.
Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Nel momento in cui hanno fatto i fuochi d’artificio dopo Roma-Liverpool, era scontato che l’avrebbero pagata… In campionato si poteva fare un po’ di più, è vero, ma i 5 punti di distanza da Inter e Lazio danno un po’ di giustizia a questa squadra. La cavalcata in Champions è stata strepitosa, ma ora la domanda è questa: la Roma ha capito come si fa? Io posso capire l’amarezza di Nainggolan, ma non credo che il Mondiale l’abbia perso per demeriti tecnici. Leggo le parole di Martinez riportate da Nainggolan e vedo un allenatore che pensa alla squadra e non al singolo giocatore, è una bacchettata per il centrocampista. Secondo voi gli allenatori sono così masochisti che rinunciano a calciatori forti? La verità è che Martinez non lo ritiene indispensabile. E se non è indispensabile per il Belgio, perché deve esserlo per la Roma?”.
Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): “La Roma sta costruendo qualcosa di bello e di importante, è sulla strada giusta. La Roma deve costruire una sua mentalità, che deve essere la sua e non quella di qualcun altro. Non credo che l’esclusione di Nainggolan dal Mondiale sia un vantaggio per la Roma, un’esperienza del genere arricchisce un calciatore. Questa situazione andrà gestita perché Radja è una persona sensibile, sono cose che lasciano il segno. Lui ha caratteristiche fisiche importanti, che però devono essere sempre allenate”.
Riccardo Cotumaccio (Teleradiostereo 92.7): “Nessun giocatore in questa Roma deve essere indispensabile, deve restare di più il concetto di società. Non so se la Roma ha capito come si fa, credo come potremo capirlo tra 5 anni. Oggi possiamo dire che questa squadra ha messo una grandissima prima pietra nel discorso di mentalità e di società. Nainggolan ha toppato qualche partita quest'anno, ma questo non giustifica l'esclusione dal Mondiale”.
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino 104.5): “Non portare Nainggolan al Mondiale è una vergogna, è stato uno dei grandi calciatori di questa stagione della Roma".
Furio Focolari (Radio Radio Mattino 104.5): “Non portare Nainggolan al Mondiale è una vergogna, è vero, ma nella sua vita privata un calciatore non può fare come gli pare come dice lui. È un grande giocatore e ci piace, ma avere l’ardire di paragonarsi a Maradona no. Nainggolan è un grande giocatore, ma non è Maradona. Fa bene ad arrabbiarsi, ma sbaglia a dire che nella vita privata un calciatore può fare come vuole”.
Alvaro Moretti (Radio Radio Mattino 104.5): “La Roma deve prendere un grande centrocampista creativo, un playmaker. Sia i giallorossi che l’Inter hanno bisogno di un calciatore in questo ruolo. Ricordo a tutti che la Juventus, per riuscire a fare il ciclo che ha fatto, ci ha messo 5 anni”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Sono d’accordo con i contratti non troppo lunghi per gli allenatori, perché si inizia in un modo ma poi magari i rapporti cambiano. Io sono per gli accordi di anno in anno, non solo per Di Francesco ma per tutti. Se il Real Madrid si presenta con 100 milioni per Alisson e ti dà anche Jesus Nava, allora è il ‘delitto perfetto’. Monchi è stato categorico, ma io non mi fido di nessuno, nel senso buono della parola. Credo però che non ci sarà un'asta particolare per Alisson, perché i grandi club non spendono mai cifre folli per i portieri”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Concettualmente il contratto anno per anno con gli allenatori è giusto, ma va bene per club di Serie B o di Serie C. In Serie A e soprattutto per i grandi club, è poco praticabile. Le conferme di Alisson e Dzeko fatte da Monchi? Io dico che con il mercato non esistono verità assolute”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA