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‘RADIO PENSIERI’, ZAMPA: “Dzeko va valorizzato”, DOTTO: “E’ una palla al piede per questa Roma”

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei...

CARLO ZAMPA:Le scelte per Cagliari? Gli unici ballottaggi che vedo sono questi: De Rossi-Paredes e Dzeko-El Shaarawy. Certo, sarebbe difficile rimettere Dzeko in panchina in questo momento, lo vedo molto più motivato rispetto alla scorsa stagione. Se hai un giocatore come lui devi far di tutto per cercare in qualche modo di valorizzarlo. Io non lo metterei da parte, insisterei con lui in quest’ultima partita prima della sosta”.

IACOPO SAVELLI:Continuo a pensare che la Roma sia più forte del Porto, non ho cambiato idea. Poi però devi giocare a calcio e mantenere la testa a posto, la Juve quell’imbarcata non l’avrebbe presa mai. Non credo che il problema sia stata l’assenza di un terzino sinistro. Con prestazioni come queste si rischia di buttare in mare il lavoro di mesi. È vero quello che dice Spalletti: adesso bisogna ricominciare pezzetto per pezzetto. Borja Valero? Mi va benissimo, ma se arriva al posto di Paredes per me è sbagliato”.

MASSIMO CECCHINI:Il discorso di ieri di Spalletti mi è sembrato quasi un discorso alla Garcia, un discorso che non mira a rimproverare e a distruggere ma a far andare avanti. Questo gruppo mi sembra psicologicamente fragile, probabilmente un elettroshock duro non sarebbe servito a molto. Dopo il primo tempo con l’Udinese abbiamo visto che questa Roma è una squadra che ha bisogno di fantasia, senza Pjanic non si può fare a meno di Perotti. Il Paredes visto contro il Porto non mi pare di certo un insostituibile. El Shaarawy? Sono convinto che potrà tornare già a Cagliari. Tanti hanno sprecato tante energie giocando in 9, domenica prevedo diversi cambi. Se resterà Paredes mi sembra improbabile che arrivi un altro regista. Gandini è una figura intenazionale che ci sta benissimo in questa Roma”.

MASSIMILIANO MAGNI:Colpa di Spalletti per aver caricato troppo la partita? Non credo, non ci vedo nulla di particolare. Non ho trovato normale invece la formazione che ha schierato”.

ALESSANDRO ANGELONI: “C’è qualcosa che succede nella testa dei giocatori che porta a sconfitte come quella contro il Porto. Il messaggio di Spalletti prima della partita infatti era proprio per evitare quel tipo di episodi, come Manchester. Per me la squadra è scesa in campo troppo convinta di vincere. Si creano problemi se si mettono troppe pressioni ai giocatori, come quando si era detto che Florenzi e Paredes erano meglio di Dani Alves e Pjanic. La comunicazione deve essere quella di quest’estate, quando cercava di abbassare un po’ i toni. E’ bene anche partire con il piede più morbido e l’acceleratore meno spinto: quando si parte troppo carichi e con la consapevolezza di essere la regina del mondo poi si possono beccare le musate. Bisogna partire con un po’ di attenzione nelle parole”

CHIARA ZUCCHELLI:“L’eliminazione non è colpa di De Rossi, il gol è arrivato in undici. Non è colpa sua se Strootman e Juan Jesus si addormentano sul gol di Felipe, o se Vermaelen viene espulso nella gara di andata. Baldissoni per me è un buon dirigente tecnico, ma non si può giudicare a livello calcistico: alla Roma serve un uomo di sport o la voce più forte del padrone. Totti potrebbe avere in futuro un ruolo alla Zanetti, purchè i dirigenti lo sostengano in ogni sua dichiarazione senza andargli contro”

LUCA VALDISERRI: “La rosa della Roma ha dei nomi di qualità, ma bisogna vedere quanto valore internazionale hanno. Ogni volta sia società che tifosi sottovalutano gli avversari europei della Roma, invece poi ci si rende conto che sono qualitativamente migliori di ciò che si pensava. Anche con lo Zenit Spalletti ha faticato in Champions. Adesso ci sarà l’Europa League, speriamo di non sottovalutare anche in questa competizione le squadre ‘minori’ che potrebbero comunque avere una buona impostazione di gioco. Szczesny-Alisson? Non c’è alternanza altrimenti al ritorno di Champions avrebbe giocato il brasiliano. C’è stato il ritorno di Szczesny e credo sia un errore sostituirlo a Cagliari. Il polacco ha fatto due errori nella gara contro il Porto, non sarebbe dovuto uscire dall’area al gol di Layun. Ci vogliono tre-quattro partite insufficienti per fare un cambio in porta”.

GABRIELE FASAN: "Adesso bisogna capire come sarà costruita questa nuova stagione, visto che l’Europa League cambierà anche l’impostazione della settimana e sposterà alcune partite. Gandini è una figura che ha molta esperienza nei club. È un uomo-ombra, una persona operativa che in un Milan “gallianocentrico” è una figura che ha sempre goduto di molta considerazione. Non è neanche settembre, non si può parlare di stagione finita. Sarà un anno più faticoso, ma è ancora recuperabile"

GIORGIO DE ANGELIS: "All'interno della Roma si creano sempre alibi, invece di cercare di assumersi le proprie responsabilità e lavorare al meglio. Quello che sposta in una squadra è ciò che viene impostato dentro un ambiente di lavoro, dentro Trigoria. È una città che mette pressione, è vero, ma anche nell'anno dell'ultimo scudetto squadra e radio hanno cavalcato insieme verso il trofeo, proprio perchè si era riusciti a trovare la giusta sintonia".