(di Paolo Marcacci - ForzaRoma.info) E' pressappoco dal colpo di testa di Pruzzo nel maggio '83 che a Marassi contro il Genoa non ce ne va bene una; prendete questa iperbole per quello che è, cioè letterlamente un'esagerazione, dettata pure dall'amarezza del momento.
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L'ISTANTANEA di Genoa-Roma. Una serata esagerata
(di Paolo Marcacci – ForzaRoma.info) E’ pressappoco dal colpo di testa di Pruzzo nel maggio ’83 che a Marassi contro il Genoa non ce ne va bene una; prendete questa iperbole per quello che è, cioè letterlamente...
Ma è un'esagerazione anche il fatto stesso che alla fine l'abbiano spuntata gli uomini di Malesani, sempre più simile all'ultimo Travolta. Ma travolta alla fine si ritrova soprattutto la Roma, in una serata strana almeno quanto il pomeriggio che alla fine abbiamo spuntato contro il Palermo.
E a proposito di esagerazioni continuiamo: esagerato il controllo che la Roma esercita nel primo tempo, flipper Pizarro-De Rossi-Gago-Lamela, esagerata la percentuale bulgara di possesso palla a vantaggio della squadra giallorossa, esagerato di conseguenza pure il fatto che alla fine i calci d'angolo siano a favore del Genoa, nel computo finale.
Esagerato ad un certo punto il numero degli attaccanti, più di uno a casa scomoda lo spettro di Carlos Bianchi contro l'altra genovese quindici anni fa; esagerato il numero di minuti che Borriello pure stasera ha trascorso in panchina, perché ancora una volta quando entra ti fa capire cosa sia la cattiveria, resuscitando (che è un modo di dire dei cronisti spagnoli, guarda la coincidenza) una palla che tutti gli altri avevano "delicatamente" già dato per persa e consegnando a Borini il Telepass del pareggio.
Esagerato togliere Lamela che comunque, in mezzo a tanto dogmatico possesso della sacra sfera, era l'unico che in qualche modo stava pizzicando dalle parti di Frey, niente di che ma forme di vita sotto porta. Esagerato Gervasoni nell'indisporre proprio nel momento già di per sé più nervoso della partita. Un'altra esagerazione e anche l'autore di questa rubrica finisce tra i colpevoli per quanto scritto dopo il Palermo, sono gli aggettivi che prima nel bene e poi nel male sono stati adoperati nell'arco di tre giorni per Marteen Stekelenburg.
Esagerato difinirsi "contentisimo" come ha fatto Luis Enrique qualche minuto dopo il fischio finale, se lasci sul terreno tre punti così, così meritati e poi così calpestati sulla fanghiglia del "Ferraris".
Esagerato pure beccarne due così con la difesa schierata, così come è esagerato il coefficiente di casualità per cui quel pallone maledetto si infila tra la tibia di Kucka e la linea bianca, alle spalle di tutta la Roma che aveva riacciuffato il risultato e forse anche una punta di convinzione. A pensarci bene, basterebbero serate meno esagerate, ma la Roma è questa da sempre, come dice qualcuno. In quel senso, perché non pensare all'ennesima esagerazione, cioè la follia di battere il Milan?
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