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L'ISTANTANEA Catania-Roma: Non può piovere per sempre

(di Paolo Marcacci) Sono “schicchere” da Subbuteo, dalla metà in poi; perché altrimenti non si farebbe che lavare la palla: meglio sporcarla allora,  magari con qualche traiettoria da far scivolare nell’area avversaria.

Redazione

(di Paolo Marcacci) Sono "schicchere" da Subbuteo, dalla metà in poi; perché altrimenti non si farebbe che lavare la palla: meglio sporcarla allora,  magari con qualche traiettoria da far scivolare nell'area avversaria.

Forse è anche per questo che a un certo punto ti ritrovi Borini in mezzo all'acquitrino. Meno comprenssibile, almeno sul momento, il ricorso a Gago, più Fred Astaire della mediana che 4x4 di centrocampo. Juan si adopra col "tellinaro" per rastrellare più palloni possibile. Rimbalza dove vuole Taddei, annega dove dice Luis Enrique: Taglia-vento e soffia la bufera, scarpini zuppi eppur bisogna andar. Almeno fino ai diciotto della ripresa, quando  il fischietto è una piistola ad acqua e i passaggi sfruttano le condutture fognarie, più che l'erba sommersa.

Quello che c'è stato prima fa giurisprudenza e da lì si riprenderà, tanto più asciutto sarà il  tappeto tanto meglio scorreranno le biglie della Roma, questo è certo, a fronte della caparbietà etnea, tanto volenterosa fino ad essere nerboruta, solo che il gioco dell'intimidazione al "Massimino" ormai non funziona più, non come quando c'era il record di "inservienti" a bordocampo e il custode dello stadio custodiva pure troppo, in realtà.

Quel  che rimane di più è uno  stendardo preso per la manica, stasera, pesante di pioggia eppure roteato come vessillo, dopo la capocciata che ricaccia l'entusiasmo di casa  fin sulle pencici innevate del vulcano. Daniele De Rossi nello sfilarsela ha dato l'impressione di cucirsela addosso, in realtà, senza voler giungere a conclusioni di sorta visto tutto ciò  che balla in termini di futuro e di prospettive. Prendiamo atto del linguaggio dei segni, però, che lui conosce troppo bene e che sa utilizzare proprio nei momenti in cui conta inviare un messaggio.

Sperando che sia "il" messaggio, anche se già fioccano  le interpretazioni e i semiologi di bordocampo le arricchiscono di sfumature. Per quanto annacquata, l'Istantanea stasera si aggrappa a quella manica stretta e sventolata, sperando sia il tunnel per attraversare il futuro. Qui ci fermiamo e ci sistemiamo al riparo di un'attesa. Prima o poi qualcuno dovrà fischiare: non può  piovere per sempre, come diceva quel film.