rassegna stampa

Un mese e mezzo di buio pesto. Roma, adesso proteggi Alisson

La vittoria manca, forse non a caso, dall'ultimo incontro senza reti al passivo

Redazione

Il Verona potrebbe essere l’avversario perfetto o maledetto per la Roma. Una cosa è certa, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport": senza i tre punti, sarebbero 7 i match in campionato di digiuno, e per trovare una striscia più lunga bisognerebbe tornare al 2005. Per questo crediamo che non sia un caso che l’ultimo successo giallorosso sia coinciso con l’ultima partita senza gol al passivo. Quella interna contro il Cagliari, vinta 1­-0 grazie alla contestata rete di Fazio nei minuti di recupero. Era il 16 dicembre e da quel giorno la Roma è entrata in crisi, da quando cioè la difesa ha sempre subito almeno un gol. La medicina, perciò, sulla carta sembrerebbe chiara: blindare la difesa e sperare che l’attacco si sblocchi. Se Alisson, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov fanno il loro dovere di campioni, stavolta, Di Francesco dovrebbe ritrovare anche la solidità, anche perché in Serie A sono solo 5 le squadre che in attacco hanno fatto peggio dei gialloblù.

Occhio però agli effetti collaterali. Con la partenza a gennaio di Moreno e Castan, il rischio di trovarsi in emergenza tra i centrali di retroguardia è palpabile. Di pronto resta il solo Juan Jesus a dare il cambio ai titolari, perché il rientrante Capradossi nel Bari ha disputato solo 11 partite, partendo titolare a inizio stagione per poi da novembre finire spesso in panchina. Se sulla fascia destra Florenzi e Bruno Peres danno continuità al progetto tecnico, a sinistra invece Kolarov dovrà fare gli straordinari almeno fino a fine mese, quando Silva sarà pronto per Di Francesco.