Fa effetto sentire Francesco Totti raccontare di come gli venga da piangere davanti al cancello di Trigoria quando accompagna il figlio Cristian all’allenamento, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. "Quella — racconta in diretta Instagram all’amico Luca Toni — è stata casa mia per 30 anni. E ora non posso entrarci".
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Totti: “A Trigoria vado ma non entro. Roba da piangere”
L’ex capitano: "Quando porto Cristian resto fuori dal cancello". Zaniolo: "Sarò una bandiera"
Da casa Totti, quella vera, al Fulvio Bernardini ci sono una decina di chilometri, che l’ex capitano percorre solo nelle vesti di papà. Cristian vorrebbe vederlo sugli spalti, ma Totti non se la sente. Non rimetterà piede a Trigoria, almeno per ora, né come dirigente né come genitore, al massimo come procuratore.
E magari sarà l’occasione per rincontrare Zaniolo, che ieri a Sky ha detto di non essere interessato alla maglia numero dieci: "Sto bene con il 22. Francesco è un idolo, il simbolo di Roma. Lui e De Rossi difficilmente verranno eguagliati. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma e rimanere qui il più a lungo possibile".
I tifosi gli vogliono bene, ma il loro legame con Totti rimarrà sempre inarrivabile: "Ho dato tutto e i romanisti hanno dato tutto a me - dice l’ex capitano - Mi sarei fatto tagliare una gamba per la Roma. Ma fino a che è così (con questa proprietà, ndc ) non tornerò. Mi mancano gli amici che ho lì, quando sanno che sono fuori vengono a salutarmi, guai a chi me li tocca".
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