rassegna stampa

Svincolo in una riserva naturale. Slitta il sì del Comune sullo stadio

Resta però l'ottimismo perché ieri la Eurnova ha garantito a Caudo di aver già pronto un piano B. Non è in ogni caso una corsa contro il tempo.

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Vorrei (ora) ma non posso. Questioni d’agosto, sullo stadio della Roma: ieri mattina il Comune ha inviato a Luca Parnasi – o meglio, alla Eurnova, visto che il costruttore è in vacanza – una mail contenente l’eccezione sollevata dalla Regione su Tor di Valle. Il nodo riguarda lo svincolo che dall’autostrada Roma-Fiumicino dovrebbe raggiungere direttamente l’impianto, in particolare una rotatoria che però finirebbe all’interno della Tenuta dei Massimi, una riserva naturale nella quale sembra un tempo sorgesse una villa papale. «La Regione ci ha prescritto di trovare delle alternative – ha spiegato Caudo – perché quel parco è una delle poche aree protette il cui progetto è stato già approvato dal Consiglio regionale. Questa prescrizione non può essere rimandata, dobbiamo avere il più presto possibile una risposta in merito. Senza un’alternativa valida, è impossibile da parte nostra concedere il nulla osta». 

OTTIMISMO  Oltre le parole, c’è però l’ottimismo. Perché nel contatto di ieri la Eurnova ha garantito a Caudo di aver già pronto un piano B. Non è in ogni caso una corsa contro il tempo. Perché è vero che i 90 giorni della valutazione scadono il 27 agosto. Ma è altrettanto vero che la comunicazione di ieri blocca di fatto il count-down. Come se da oggi si giocasse una partita con il tempo effettivo: tutti i giorni che passeranno da ieri alla modifica dello svincolo, saranno «recuperati» dal 27 agosto in poi. Ipotesi: Parnasi consegna al Comune la modifica tra 7 giorni? Quei 7 giorni faranno slittare la dea line dal 27 agosto al 3 settembre. Della serie: c’è fretta, ma il Ferragosto è salvo. 

I TEMPI  Però sul fatto che arrivi la variante, non ci sono dubbi: in fondo, è nell’interesse di tutte le componenti. Poi in ogni caso i tempi si dilateranno. Perché una volta ottenuto il sì sulla pubblica utilità e il nulla osta dell’Assemblea capitolina (metà settembre?), per passare alla conferenza dei servizi regionale non basterà l’attuale studio di fattibilità. Serviranno i progetti veri e propri: necessari 120 giorni almeno, dicono dal Comune. A conti fatti, dunque, nella migliore delle ipotesi la Regione comincerà i suoi 180 giorni di studio solo nel 2015.