Era il 25 gennaio 2015, quasi venti mesi fa. Domenica sera a Firenze Kevin Strootman tornerà in uno di quegli stadi maledetti, quelli che ti rievocano solo brutti ricordi perché lì ci hai lasciato un pezzo di carriera: proprio al Franchi, il 25 gennaio dello scorso anno, il centrocampista olandese si fece male per la seconda volta.
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Strootman, la sua Roma e quello stadio da esorcizzare
Il centrocampista olandese ritorna titolare a Firenze. Lì 20 mesi fa si infortunò per la seconda volta
Domani tornerà per la prima volta lì, proprio dove il mondo sembrò crollargli addosso un’altra volta, dopo il primo grave infortunio. Conoscendo Strootman, darà subito una spallata a tutti i brutti pensieri, magari anche un calcio agli stessi ricordi. Un po’ però ci penserà, è inevitabile, anche se poi magari quel pensarci lì gli darà anche una extracarica per entrare in campo ancora più «cattivo», ancora più forte, ancora più voglioso di mangiarsi campo ed avversari, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Esattamente quello che serve oggi ad una Roma priva di carattere, personalità, cattiveria agonistica.
Kevin tornerà ad essere titolare dopo aver riposato giovedì scorso a Plzen. Prima non ne aveva saltata una, percorso netto, cinque su cinque, anche se Spalletti aveva detto che gliene voleva far fare anche trenta di seguito. In realtà era un’iperbole ed il tecnico giallorosso era il primo a sapere che il rientro di Strootman deve essere gestito in modo intelligente, senza mandarlo in sovraccarico. Con Nainggolan e De Rossi al Franchi andrà a ricomporre il centrocampo migliore a disposizione di Spalletti. Pronto per dare una spallata anche a tutti quei brutti ricordi.
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