Luciano Spalletti se ne è andato via subito a testa bassa, non prima di aver però scaricato tutta la sua rabbia e la sua frustrazione con una serie di complimenti (eufemismo) verso Genesio e la panchina del Lione. "Che branco di... Che culo questi", sono le frasi rivolte agli avversari e riprese da un video che già ieri sera girava un po’ su tutti i social. E poi, proprio per non farsi mancare niente, il solito attacco alla stampa: "So che qui a Roma non mi sopportano, mi hanno fatto tre note, io mi difendo. Noi vincemmo 7-1 (in realtà 7-0, ndr) con il Catania e scoppiò un casino, l’Inter ha battuto l’Atalanta con lo stesso risultato e solo complimenti. Qui non si riescono mai ad avere i meriti che ci spettano".
rassegna stampa
Spalletti: “Non dovevamo uscire, ma forse porto sfiga io. Qui non mi sopportano”
L’amarezza dell’allenatore: "Che ingenui sul primo gol. Noi poco furbi, loro hanno fatto di tutto per perdere tempo"
[fncgallery id="593605"][fncgallery id="593605"]
Spalletti le aveva provate un po’ tutte: "Ma nessuna recriminazione, forse sono io che porto sfiga a Roma – dice il tecnico della Roma –. Siamo fuori perché nella somma delle due gare paghiamo qualche ingenuità. A volte non abbiamo il mestiere che serve in queste partite, ci perdiamo, come nel secondo tempo di Lione. Ma la squadra ha fatto una grande partita, meritava di più. Anzi, meritava di passare il turno, ci è mancata solo un po’ di fortuna, non è giusto. Alla prima punizione ci siamo persi l’uomo e ci hanno fatto gol. Lì, a Lione, abbiamo smesso di giocare e qui non siamo riusciti a segnare. Avessimo segnato subito sarebbe stato diverso".
(A. Pugliese)
© RIPRODUZIONE RISERVATA