La notizia che i club di Serie A attendevano con trepidazione è arrivata: Mediapro ha versato l’anticipo del 5% (50 milioni più Iva, totale 64) del corrispettivo della prima stagione di licenza del contratto tv 2018-21, scrive Marco Iaria su "La Gazzetta dello Sport". C’era stata agitazione in Lega nei giorni scorsi dopo la ricezione di una lettera del gruppo spagnolo che annunciava la volontà di sospendere i pagamenti in attesa di chiarimenti sul pronunciamento dell’Antitrust. Una gaffe prontamente rientrata, con un invito a cena, declinato, per tranquillizzare le società. L’a.d. dell’advisor Infront Luigi De Siervo era volato fino a Madrid per incontrare il presidente di Mediapro Jaume Roures, il quale gli aveva assicurato che i soldi sarebbero arrivati. Poi, a Milano, l’incontro decisivo tra il vice commissario Paolo Nicoletti, De Siervo e Roures, in cui erano stati chiariti i confini entro cui Mediapro può muoversi come intermediario indipendente: l’Antitrust non aveva fatto altro che ribadire quanto scritto nelle linee guida e nel bando. A ogni modo, lo stato di preoccupazione dei club si sarebbe dissolto solo con l’arrivo dei soldi. Ieri il primo, importante adempimento è stato compiuto da Mediapro, con il versamento dei 64 milioni.
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Schiarita sui diritti tv: Mediapro ha pagato, ora club più tranquilli
Versato l'anticipo del 5% (50 milioni più Iva, totale 64) del corrispettivo della prima stagione di licenza del contratto tv 2018-21. Ora i catalani dovranno presentare la fideiussione di un miliardo entro fine aprile
Ora i catalani dovranno presentare la fideiussione di un miliardo (più Iva): c’è tempo fino all’ultima decade di aprile e già sono state sondate diverse banche (come Intesa San Paolo e UniCredit). L’intermediario scelto dalla Lega si sta occupando, contestualmente, della rivendita dei diritti, che in fondo è la priorità di tutto il business. Verrà pubblicato quanto prima un bando. La formazione dei pacchetti sarà a discrezione di Mediapro, purché vengano rispettate le linee guida. Incontrati Mediaset, Perform, Tim, Vodafone, non ancora Sky, che aveva deciso di aspettare la definizione degli adempimenti finanziari di Mediapro. La resa dei conti prima o poi arriverà: Sky e Mediapro, per i rispettivi interessi, non possono fare a meno l’uno dell’altro, anche se i rapporti sono stati freddi finora. In uno scenario in cui una parte dei diritti venga ceduta a Mediaset per il digitale terrestre e una parte a un operatore del web (Perform?), la fetta più consistente dovrà comunque essere assicurata dal contratto con Sky per il satellite. Mediapro riuscirà a rientrare dall’investimento di un miliardo e 50 milioni? Quanto sarà disposta a versare Sky, che nelle trattative private con la Lega aveva offerto 630 milioni? Lo scopriremo nelle prossime settimane.
Per oggi, nel frattempo, la Lega ha convocato la sua assemblea a Roma, nel Salone d’onore del Coni, perché alle 15 è in programma un incontro con il capo della Polizia Gabrielli su tifo e sicurezza. In assemblea il commissario Malagò e i club riprenderanno a ragionare sulle nomine dei consiglieri e dell’amministratore delegato: Malagò si è dato due mesi di tempo per completare il suo lavoro, quindi per ripristinare la governance, che già conta su un nuovo presidente, Gaetano Miccichè. Per l’a.d., risolta la partita dei diritti tv, ci si potrà concentrare sull’identikit di un manager più rivolto allo sviluppo commerciale del prodotto: erano stati fatti i nomi di Kahale, Domenicali e Perrelli.
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