rassegna stampa

Roma, Ranieri: “La Coppa resta ancora possibile. Ora 9 punti…”

LaPresse

L'allenatore giallorosso: "Poco cinici e sfortunati". E Totti sul futuro: "Conte? Chiedete a lui"

Redazione

Claudio Ranieri sorride, sospira e prova a ribaltare il concetto: "E se proprio quel rigore respinto sull’uno a uno fosse un segno del destino, e potesse permetterci ancora di agganciarci al treno delle prime? Personalmente vedevo difficile la volata-Champions prima, così come adesso. Dobbiamo fare del nostro meglio, mancano ancora tre partite". Come riporta La Gazzetta dello Sport, la sensazione è che questo risultato possa definitivamente allontanare le sue speranze di riconferma alla guida dei giallorossi nella settimana che traghetterà la Roma verso la partita dell’Olimpico contro la Juve e potrebbe dire qualcosa di più sulle voci di un futuro giallorosso di Conte, su cui Totti a Le Iene dice: "Conte? Chiedete a lui se viene". Certo, mancare un posto nella prossima Champions, con i relativi introiti che verrebbero meno, potrebbe cambiare molte carte in tavola. "Sapevamo — riconosce Ranieri — che il Genoa si sarebbe chiuso nella propria metà campo e avrebbe giocato palle lunghe per sfruttare la velocità dei suoi attaccanti. Però, al riguardo, ero relativamente sereno, visto che contro Fiorentina e Udinese avevamo giocato partite simili rispondendo bene sul campo. Forse, però, avremmo dovuto avere una maggiore rapidità nel giro-palla, anche se il Genoa ha chiuso bene tutte le porte". E quando invece la Roma è riuscita a sfondare, "non siamo stati aiutati dalla fortuna, o ci è mancato un po’ di cinismo". Colpa grave, alla luce dei fatti: "Perché dopo il vantaggio, non abbiamo considerato l’efficacia dei loro saltatori, come Romero. Un vero peccato, perché i tre punti ci avrebbero permesso di continuare a lottare, anche se non per questo demordiamo".

Ma Ranieri coglie l’occasione anche per chiudere la polemica con la Lazio: "La mia era stata semplicemente una risposta a un quesito su quella partita, e mi era venuto in mente lo striscione dell’Olimpico («Oh noo», ndr), a cui intendevo riferirmi. Stop".