Non cercate contraddizioni nella nuova Roma che nasce, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. José Mourinho scrive in uno post "Per la gente" e, nel contempo, blinda il centro sportivo di Trigoria con nuovi teloni che velano ancor più di mistero il lavoro dell’allenatore portoghese. Nessun problema. La gente a cui si rivolge lo Special One – i tifosi giallorossi – sono ben disposti a spegnere le loro curiosità sui suoi metodi di allenamenti, avendo in cambio maggiori possibilità di vittoria. Così, i piacevoli video diffusi dai media del club finiscono per rappresentare l’unico termometro delle prime giornate di sudore in campo che, a giudicare dai sorrisi, fanno deporre bene. Ecco, tra la miscela di sensazioni speculari che la nuova Roma racconta, però, c’è anche altro. Dalla dirigenza viene confermato il desiderio di creare un progetto a medio termine, che abbia nei giovani talenti già in casa – o da trovare grazie al nuovo staff messo in piedi dal general manager Tiago Pinto – la base per quelle leopardiane «magnifiche sorti e progressive» pianificate da mesi. Nello stesso tempo, però, si capisce come Mourinho, proprio per accelerare il cammino (come auspicato nella conferenza di presentazione), intende puntare molto sull’esperienza e sull’abitudine al successo che alcuno “Grandi Vecchi” possono portare in dote. Tutto questo, a cominciare dal ruolo chiave del portiere, dove da tempo si è deciso di puntare su Rui Patricio. L’ufficializzazione ormai sembra solo una formalità. Per il portoghese si pagherà al Wolverhampton circa 10 milioni più bonus e il giocatore, che ha disputato l’Europeo, dopo un blitz per le visite mediche, si dovrebbe aggregare al gruppo giallorosso nella seconda parte del ritiro, da svolgersi proprio in Portogallo. Insomma, toccherà a un 33enne difendere la porta della Roma, così come non sorprende che a guidare la retroguardia, soprattutto nei primi tempi, toccherà a Chris Smalling, 31 anni, chiamato a beneficiare dell’”Effetto Mou” per ritrovare lo smalto della sua prima stagione in giallorosso. In mediana, poi, non si va molto lontano, visto che da settimane l’oggetto del desiderio è Granit Xhaka. Il capitano della Svizzera a settembre compirà 29 anni e ha già l’accordo con la società giallorossa per firmare un quadriennale. In attacco, il discorso è analogo. Se Pedro (come Pastore) è chiamato a fare le valige – piace in Arabia e Usa – continueranno ad avere un ruolo centrale sia Mkhitaryan che Dzeko.
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La Gazzetta dello Sport
Roma da senatori. Da Rui Patricio a Dzeko, Mourinho punta sull’esperienza
Oltre al portiere (in arrivo) e alla punta, spazio pure a Smalling e all’obiettivo Xhaka
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