rassegna stampa

Roma battuta e contestata. DiFra col Genoa si gioca tutto

LaPresse

Il k.o. contro il Plzen, che va in Europa League, è indolore per la qualificazione, ma acuisce la crisi

Redazione

Se "Bohemian Rhapsody" è stato il brano più ascoltato del XX Secolo, siamo convinti che la "rapsodia boema" virata al calcio messa in scena da Viktoria e Roma sarebbe stata dimenticata in fretta. Ma tutto ciò che coinvolge la squadra giallorossa - scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport" -  si trasforma in psicodramma e così i cechi – vittoriosi per 2-1 grazie ai gol di Kovarik e Chory, intervallate dal pari di Under – e innescano il caso, cioè la contestazione vigorosa dei 700 romanisti che hanno sfidato il freddo di Plzen per assistere alla settima sconfitta stagionale in 21 partite dei propri (ex) beniamini, "respinti" nei saluti a fine partita, non risparmiando neppure insulti (con striscione "Go home") a Pallotta. Insomma, la festa dei padroni di casa, qualificati per l’Europa League a spese del Cska, finisce con la ennesima crocifissione di Di Francesco, che adesso si giocherà tutto col Genoa domenica.

Con la qualificazione agli ottavi già archiviata e il freddo che morde i muscoli (a volte cadono anche fiocchi di neve), l’impegno romanista è al minimo sindacale. Ne consegue una Roma che largheggia nel possesso palla, ma lo fa a ritmi assai ridotti, tanto da impensierire poco la retroguardia ceca. Pastore, poi, non si accende mai, cosicché le accelerazioni sono dovute solo ai guizzi di Under e Kluivert, che però trovano al loro fianco uno Schick spaesato anche in Patria.

Nella ripresa il Viktoria cresce e comincia a sfruttare meglio le praterie nelle ripartenze, con Santon e Kolarov sempre più in difficoltà e Marcano in crisi. In vetrina va Kovaric, che diventa protagonista. Al 12’ crossa per Cermak che manda a lato da buona posizione, poi al 17’ si mette in proprio quando raccoglie un tiro cross di Kopic e batte Mirante anticipando Santon. La Roma si scuote e sull’asse Nzonzi-Santon costruisce un’azione che Under santifica con un tiro in porta da biliardo. Ma è la volontà a fare la differenza. Il Viktoria vuole la vittoria e la costruisce sempre in ripartenza su cattive pressioni alte della Roma. Così al 27’ ancora Kovarik conclude e sulla respinta di Mirante segna Chory. E’ festa ceca, che per poco Petrzela non anabolizza in contropiede, mentre la Roma sfiora il pari solo su un bel tiro di Cristante al 40’.