rassegna stampa

Quando il campione finisce in lacrime. Pruzzo, “il mito Lulic” e l’ira dei tifosi

LaPresse

L'ex attaccante della Roma dopo le polemiche per una frase sul laziale, ieri si è commosso e ha chiesto scusa

Redazione

Da una parte Roberto Pruzzo, che in oltre 90 anni di storia della Roma ha segnato meno solo di un signore che si chiama Francesco Totti. Per i romanisti Pruzzo è il Bomber, il numero 9, colui che "M’ha fatto alza’ dal seggiolino 138 volte". In 315 presenze. Dall’altra c’è il mondo delle radio, che a Roma è un mondo a sé. E c’è l’universo social, che in molti casi di Roberto Pruzzo ha sentito parlare soltanto da altri.

Qualche giorno fa, durante una trasmissione a Radio Radio, Pruzzo ha definito Lulic, capitano della Lazio e autore del gol che regalò nel 2013 la coppa Italia contro la Roma, il "mio mito". Apriti cielo: insulti a raffica su Twitter e Facebook, radio inondate da messaggi di romanisti offesi e laziali ironici: "Ha capito finalmente da che parte stare". Commenti che definire ineleganti è poco, richieste alla Roma per eliminarlo dalla Hall of Fame.

Pruzzo ha letto e sentito tanto, qualcosa gli è stato riferito, poi ha scelto di fare un paio di interviste per chiarire il suo pensiero, ma non è bastato. Allora ieri mattina un’altra radio romana, Centrosuonosport, lo ha chiamato per dargli modo di spiegarsi. Pruzzo prima ci ha provato: "Non volevo far male ai tifosi della Roma, non ci dormo da giorni, ho detto una cazzata, ma non volevo ferire nessuno". Poi non ha retto all’emozione, si è commosso e ha chiuso la conversazione.