La Serie A non lascia, ma raddoppia. Il futuro in tema di arbitri potrebbe essere la goal-line technology (anti reti fantasma) più gli addizionali. Sì, proprio i giudici di porta finiti nella bufera in questo campionato per alcune situazioni controverse (su tutte il gol dato alla Roma a Udine, con l’arbitro Guida che sconfessò il collega Maresca) e che Federcalcio e Lega sembravano intenzionate a «pensionare» dal prossimo giugno anche per i tagli al bilancio dovuti alla riduzione dei contributi Coni. E invece ieri a Roma c’è stato il cambio di prospettiva durante una riunione tecnica. Da una parte c’erano i rappresentanti dei club di A (Baldissoni per la Roma, Fassone per l’Inter, Gandini per il Milan, Lotito per la Lazio, Marotta per la Juve) accompagnati da Carlo Tavecchio (numero uno Figc), dall’altra i vertici arbitrali di casa nostra, vale a dire il presidente Aia, Marcello Nicchi, i designatori Messina (A), Farina (B) e Rosetti (Lega Pro), il «leader» dei fischietti Nicola Rizzoli e il capo degli arbitri Uefa, Pierluigi Collina.
rassegna stampa
La A pensa al raddoppio: tecnologia e addizionali
I vertici della Serie A si riuniscono per discutere sull'introduzione della goal-line technology: il capo degli arbitri Uefa Pierluigi Collina vorrebbe che il computer affiancasse (non sostituisse) gli addizionali di porta
SPIEGAZIONI - Ed è stato proprio Collina (da solo) ad aprire la riunione. Il designatore Uefa ha spiegato il progetto e illustrato il lavoro (spesso oscuro e di prevenzione) degli addizionali. Si è poi soffermato sul concetto di squadra allargata e sui vantaggi («notevoli») correlati. Analisi ribadita da Rizzoli e da Messina, che si è soffermato sui metodi di scelta, spiegando i meccanismi che portano ad abbinare fischietti esperti con altri provenienti dalla B.Una esposizione ampia che ha «sorpreso» i dirigenti dei club. «Abbiamo capito come siano importanti i giudici di porta: diminuiscono la possibilità di errore. Proprio quello che vogliamo» è stato il commento unanime dei rappresentanti della Lega di A. Insomma, c’è la volontà tecnica di mantenere gli addizionali anche perché con l’avvento della tecnologia saranno sgravati da un compito delicato e potranno aiutare ancora di più l’arbitro centrale. Resta da superare il problema economico (poco più di un milione): sarà necessario un passaggio in assemblea dove verrà illustrata la relazione favorevole agli addizionali. I tempi sono stretti: entro marzo bisogna avviare l’asta per avere la tecnologia nella prossima stagione; tempi poco più lunghi anche per la conferma dei giudici di porta. L’Aia deve definire gli organici e la decisione sugli addizionali ha il suo peso. Un doppio «sì» sembra possibile, come ammette Nicchi: «Credo ci siano buone possibilità. La Lega farà le sue valutazioni, ma ci è sembrato di capire che siamo tutti d’accordo».
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