rassegna stampa

Pallotta-Totti, check-up e contratto. «Ma la Roma come sta?»

Pallotta si è anche informato del momento della squadra attraverso il capitano, andando dunque oltre le relazioni prodotte dai suoi uomini di fiducia. S’è affidato a Totti: il segnale simbolico che ha scelto di dare il presidente è forte

Redazione

Ieri mattina James Pallotta ha incontrato a colazione Francesco Totti. Un caffè, l’interprete seduto vicino, diversi argomenti toccati. Tra cui c’era anche il rinnovo di un contratto in scadenza a giugno. A un certo punto Pallotta con la mano ha pure mimato il gesto della firma. Nessun accordo ancora, ma Pallotta ha potuto ascoltare dalla voce di Totti che vuole giocare ancora. La scrivania - scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport" - non è nei suoi pensieri, almeno fino al 2017 il numero 10 vuole scendere in campo. Smentita la voce secondo cui Totti avrebbe rilanciato chiedendo due anni di contratto. Di sicuro, Pallotta non ha chiuso la porta: «Ora pensa a guarire, riparliamone più avanti», il senso della risposta del presidente

E poi, nel pratico, Pallotta si è anche informato del momento della squadra attraverso il capitano, andando dunque oltre le relazioni prodotte dai suoi uomini di fiducia. S’è affidato a Totti: il segnale simbolico che ha scelto di dare il presidente è forte. Lo è al punto che il capitano, ancora non a posto fisicamente, potrebbe vivere comunque da protagonista la serata: Garcia sta infatti riflettendo sulla possibilità di aggregare comunque Totti al gruppo in partenza per Napoli.

Intanto Pallotta questa mattina ripartirà per gli States, non tornerà neppure per la festa di Natale di giovedì prossimo. Però ieri ha fatto in tempo ad incontrare il prefetto Gabrielli. Cosa cambia? Poco o niente. Gabrielli ha infatti ribadito a Pallotta che il primo passo spetta ai tifosi: solo una volta che saranno tornati allo stadio, e che dunque sarà possibile valutare il loro comportamento, si potranno prendere in considerazione forme di ammorbidimento delle attuali restrizioni. Nell’attesa, tutto come prima.