La Lazio di Simone Inzaghi ha stupito tutti finora. Per i risultati ottenuti, per il modo in cui ha gestito le partite, per come ha saputo creare un gruppo granitico, che rema compatto dalla stessa parte, scrive Stefano Cieri su La Gazzetta dello Sport. Ora però viene il difficile, che può tuttavia trasformarsi in qualcosa di straordinario. E adesso arriva la Roma. «Al derby penso dal ritiro di Auronzo, inutile negarlo. È una partita a sé, unica e affascinante». Di più. È «la» partita.
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Ora Inzaghi punta la Roma: «Penso al derby dall’estate»
Il tecnico: «Inutile negarlo, questa è una partita a sé, unica e affascinante. Ma non illudiamoci e continuiamo così»
Forse la Lazio ha cominciato a farlo dalla parte finale della sfida di Palermo, con il rischio di rimettere in discussione un match che pareva ampiamente chiuso. «È stato l’unico neo di una prestazione perfetta – commenta Inzaghi –. Potevamo e dovevamo chiuderla, anche perché le occasioni le abbiamo avute. Ma abbiamo comunque fatto una grande partita. Affrontavamo un avversario ferito che aveva una gran voglia di riscattarsi. Il Palermo tra l’altro ha anche cambiato modo di giocare, passando alla difesa a tre. Siamo stati bravi a modificare il nostro atteggiamento in corsa».
«Il derby è una partita a parte. Dovremo prepararla bene, poi ogni giocatore la vivrà a modo suo. Penso che dovremo essere bravi soprattutto a concedere poco spazio alla Roma».
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