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rassegna stampa

Nuovo stadio nel 2026: revoca e proposte, Friedkin accelera

LaPresse

Dopo l'addio a Tor di Valle, col Comune si lavorerà su Pietralata, Eur e Togliatti

Redazione

Per la Roma il prossimo mese potrebbe essere molto importante sul fronte del nuovo stadio, perché la famiglia Friedkin, in sinergia con il Comune, ha voglia di accelerare. Dopo la fine dell'interesse del club per l'area di Tor di Valle, l’amministrazione ha avviato l'inizio della procedura di revoca, visto che né la società né il proponente (Eurnova), nel mese di tempo dato dal Comune ha intenzione di produrre i documenti richiesti entro i 30 giorni previsti: il 4 aprile sarà la data di scadenza, che porterà il consiglio comunale a votare nella seconda metà del mese. Si comincerà a fare sul serio, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Dalla Roma parlano di un tavolo “interattivo” con l’amministrazione, così da superare la figura del proponente e fare il più in fretta possibile.

Il nuovo mantra è uno: nuovo stadio non su terreni privati, ma in aree del Comune o di partecipate, oppure di proprietà pubblica. I criteri che interessano la Roma sono chiari: zone con infrastrutture già funzionanti, anche se da potenziare. Al momento ci sono due aree su cui lavorare e uno da approfondire: Pietralata, Eur (ex Velodromo) e fra Togliatti e Collatina. La prima necessita di una variante al piano regolatore, è vicina all’anello ferroviario e interessa molto, tanto che appare in pole. La seconda piace come zona, anche se sembra un po’ piccola. La terza è ancora da approfondire, ma i 230mila mq hanno fatto gola pure ad Amazon. Se si incardinerà un buon accordo, qualunque sia la prossima amministrazione della città, la Roma potrà andare avanti spedita, con l’obiettivo di avere un nuovo stadio pronto per il 2026.