rassegna stampa

La Roma è sparita

LaPresse

Secondo k.o di fila. Fonseca, prima crisi

Redazione

Un inverno terribile per gli uomini di Fonseca, che hanno uno score di 2 vittorie (una in Coppa), un pari e 5 sconfitte (una in Coppa), scrive La Gazzetta dello Sport. Cifre che mettono davvero a rischio la Champions. Non sorprende, così, che alla fine i tifosi fischino i padroni di casa, rimasti in dieci, a cui non basta l’orgoglio del finale. Una dato per tutti: è dal 2015 che la Roma non vince almeno una partita in casa su 4.

Se tra i titolari Fonseca ha fuori Pellegrini e gli infortunati Diawara e Zaniolo, la squadra rossoblù lamenta le assenze di Dijks, Medel, Poli e Sansone (oltre a Krejci e Santander). Ma quello che si vede nel primo tempo è una sola squadra realmente in partita: il Bologna. Nel primo tempo, infatti, i padroni di casa non riescono mai ad essere compatti, consentendo agli emiliani di giocare bene tra le linee. Non sorprende che Veretout e Cristante soffrano, anche perché le fasce combinano poco, rendendo ancor più asfittico lo spento Dzeko, con Under quasi “desaparecido”. Se a questo aggiungiamo una giornata non felicissima di Mancini e Smalling e la ruggine di Mkhitaryan, si può dire che l’1-2 della prima frazione stia stretto ai ragazzi di Mihajlovic: sbagliano due facili occasioni con Svanberg in area (20’ e 32’) e impegnano Lopez in una gran parata su tiro di Palacio.

Kolarov poi, pensando bene di rispondere a qualcuno in tribuna Tevere, da quel momento viene fischiato ad ogni tocco di palla. Psicologicamente, è il trampolino perfetto per il tris rossoblù, ad opera ancora di Barrow, che si beve Mancini e batte Lopez. Da quel momento con gli spazi che ha disposizione, e ancor più dall’espulsione di Cristante, il Bologna potrebbe fare facilmente poker, ma non trova mai lucidità al momento dell’ultimo passaggio. La Roma invece, col Pe-Pe (Peres e Perez), ritrova un po’ di vivacità, rischiando il tutto per tutto con 4 attaccanti e al 47’ tocca ancora Skorupski a dire di no due volte di fila a Dzeko.