rassegna stampa

Il Lecce evoca sempre l’incubo del 1986. Però in Puglia la tradizione è favorevole

Negli ultimi 23 viaggi verso la Puglia, sono arrivati 14 successi, otto pareggi e un solo ko

Redazione

Dici Lecce e ai romanisti, soprattutto quelli non più giovanissimi, vengono le lacrime agli occhi. Sono passati più di 30 anni da quella partita che nel 1986 tolse alla Roma la possibilità di conquistare l’allora terzo scudetto, ma la squadra salentina, specie all’Olimpico, evoca sempre quel dolore, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". In Puglia, invece, le cose sono andate meglio nella storia. Perché in casa del Lecce la Roma ha vinto venti volte su trenta, portando via otto pareggi e appena due sconfitte.

In generale, poi, negli ultimi 23 viaggi verso la Puglia, Bari compresa, sono arrivati 14 successi, di nuovo otto pareggi e un solo ko, proprio a Lecce. Certamente, non sarà di buon auspicio pensare all’ultima partita al Via del Mare, quando la Roma di Luis Enrique venne sconfitta 4-2 dal Lecce di Cosmi con l’allenatore di fede giallorossa che fece capire ai suoi, neppure troppo velatamente, che non era il caso di infierire oltre su una squadra già allo sbando.

In una regione che ha regalato quasi sempre gioie e soddisfazioni - la più grande, lo stadio di Bari interamente giallorosso nel 2001 con l’autostrada che sembrava il Raccordo di Roma in un pomeriggio di punta -, oggi Dzeko e compagni cercano di ritrovare la vittoria e, soprattutto, l’entusiasmo con cui una settimana fa tornavano da Bologna.

II ricordi resteranno nello spogliatoio. Quelli belli, quelli dolorosi e quelli malinconici. Tanto per fare un esempio: in Lecce-Roma arrivarono i primi due gol in campionato di Batistuta con la maglia giallorossa. Era il 15 ottobre del 2000, fu il giorno in cui i romanisti iniziarono a capire, davvero, cosa significasse avere in casa un campione di livello mondiale.