I giallorossi alla fine devono ringraziare Olsen per aver tolto dall'incrocio un tiro di Giaccherini all'ultimo secondo. Il 2-2 è comunque stupefacente e la Roma cade nel buio. Non bene in vista del Real Madrid. Ritrovato il 4-3-3 la squadra sembra più logica nei movimenti, nonostante Nzonzi al posto di De Rossi. L'azzurro, a differenza dell'ex Siviglia, ama più giocare la palla e fa maggior filtro davanti alla difesa, cosa che non guasterebbe. La squadra di Di Francesco, scrive Cecchini su La Gazzetta dello Sport, domina le fasce, tant'è che il vantaggio arriva proprio da un cross di Florenziche imbecca El Shaarawy. I veronesi si alzano e lasciano spazio ai vari Under, Dzeko e Cristante, che ne approfittano per costruire il raddioppio. Sembra la fine ma Birsa, al 7' della ripresa trova l'incrocio, dopo una timida chiusura di Jesus e Nzonzi. Con l'uscita di Pellegrini si passa al 4-2-3-1. Idea giusta, ma applicazione sbagliata, perché D’Anna (col 4-3-3) fa attaccare Karsdorp dal neo entrato Loris, che al 38’ innesca il pari, dopo il tocco di Giaccherini e un pasticcio Kolarov-Nzonzi. I giallorossi sotto choc provano a scuotersi, ma El Shaarawy e Dzeko stavolta fanno flop, e buon per la Roma che Olsen pari al 50’. I fischi, però, quelli non può stopparli.
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Giallorossi spreconi. E Olsen evita il crac
Elsha e Cristante in gol, però il doppio vantaggio non basta: il portiere spegne il sogno Chievo ma non la contestazione
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