rassegna stampa

Gazzetta dello Sport: 5 romanisti tra i Top, Ljajic tra i Flop

(Gazzetta dello Sport) Fossimo a scuola, sarebbe ora dei primi colloqui e delle temutissime pagelle del primo trimestre.

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(Gazzetta dello Sport) Fossimo a scuola, sarebbe ora dei primi colloqui e delle temutissime pagelle del primo trimestre. Quelle che al primo anno si rivelano poi le più significative, perché tendono ad evidenziare pregi e difetti degli studenti all’impatto con la nuova realtà: la Serie A. Il nostro bilancio non può non tener conto della classifica: la Roma del nuovo corso francese di Rudi Garcia ha impressionato per la disarmante facilità nel costruire gioco e occasioni da gol, concedendo di riflesso solo le briciole agli avversari. Ma dietro l’avvio record dei giallorossi c’è nitido il segno di un grande mercato portato avanti tra mille difficoltà dal diesse Walter Sabatini.

I TOP AL TOP  La Roma ha vissuto un’estate di inferno dopo il k.o. nella finale di Coppa Italia con la Lazio. Sabatini ha reagito da primo della classe, costruendo la difesa meno battuta del torneo con gli arrivi low cost di De Sanctis tra i pali (dal Napoli), e Maicon a destra (dal City), costati insieme un milione, dopo aver già messo sotto contratto Benatia (13,5 milioni dall’Udinese). Il grande colpo è stato Strootman, strappato al Psv e alla concorrenza di mezza Europa per 16,5 milioni più bonus. La ciliegina sulla torta? Aver assecondato l’unica vera richiesta di Garcia: Gervinho. L’ivoriano è tornato l’attaccante micidiale che trascinò il Lilla nel 2011 alla storica doppietta in Francia: campionato e coppa sotto la guida del sergente Garcia. Non è un caso che dopo il grigio di Londra, sponda Arsenal, sia rifiorito al sole della Capitale. Note stonate? A esser pignoli ci infiliamo Ljajic. L’ex Fiorentina è talento allo stato puro, ma fin qui a Roma ha brillato a tratti e non è ancora riuscito a prendere in mano la squadra in assenza di Totti, cosa che invece fece benissimo nella Firenze orfana di Jovetic. Inserirlo nei flop può essere una forzatura. Ma nella pagellina da portare ai genitori troverà un commento: «il ragazzo si applica, ha grandi capacità, ma talvolta appare svogliato».

PROMOSSI Va da sé che a guidare l’attacco della Top 11 siano i due colpi più importanti dell’ultimo mercato. L’arrivo di Tevez alla Juve e di Higuain al Napoli non ha soltanto aumentato il bagaglio tecnico delle due squadre, ma anche riportato la Serie A allo spessore tecnico di un tempo. Due top player già imprescindibili: Tevez, con una media voto di 6,92 in A - terzo dietro Totti e Rossi -, è il giocatore col miglior rendimento dei campioni d’Italia. Il Pipita ha già sostituito nel cuore dei napoletani un fenomeno come Cavani: in Italia e in Europa, è Higuain l’uomo chiave del collettivo di Benitez. Ma don Rafé si gode anche il pupillo Callejon, autentica rivelazione: gol, assist e tanto lavoro. Un colpo Real costato «appena» nove milioni. Tra le grandi, l’Inter sorride con Campagnaro: un parametro zero dal rendimento assicurato, un «mazzarriano» per eccellenza, con lui in campo la difesa non sbanda. Il Milan si coccola il figliol prodigo Kakà, in un momento storico mai così difficile; bene anche Birsa (due gol decisivi con Samp e Udinese) e Poli. A Parma non c’è traccia di «cassanate»: FantAntonio gioca, si diverte, segna e fa segnare. Vrsaljko è la bella sorpresa del Genoa. Ma tra le piccole, gode di più il Verona: Toni e Iturbe hanno trasformato le aspettative dei tifosi. Sognare, in fondo, costa davvero poco.

I FLOP  Rimandati, perché a novembre non si boccia mai nessuno. Ma con il mercato di riparazione alle porte, è ora di voltare pagina. Padelli deve convincere il Torino a non cercare un nuovo numero uno. Più apprensioni che parate: chi lotta per la salvezza deve sentirsi in mani sicure. Felipe a Parma e Novaretti alla Lazio, poco impiegati, non hanno convinto. Ziegler (Sassuolo) è un lontano parente del terzino che alla Samp sfornava cross a ripetizione. Idem Schelotto: dov’è finito il giocatore arrivato all’Inter e in Nazionale? Lodi (Genoa) sotto la Lanterna sembra aver perso la luce che ha illuminato Catania nelle ultime due stagioni. Di Wallace all’Inter al momento resta il ricordo di un fallo ingenuo al 90’ contro il Toro, costato il pari di Bellomo, mentre per il compagno di squadra Belfodil, la prestazione di Torino forse è stata l’unica degna di nota. Biglia (Lazio) si è accontentato del compitino, eppure era arrivato con altre aspettative. Quelle che fin qui hanno tradito Rolando Bianchi a Bologna, Emeghara a Livorno e in parte Zapata a Napoli: in A non ha lasciato traccia, ma la prodezza a Marsiglia in Champions fa sperare. Chiudiamo con Matri, colpo di fine mercato del Milan: 11 milioni per un solo gol all’attivo. Pazzini sta tornando, sarà il caso di iniziare a battere un colpo per evitare di trovare carbone nella calza della Befana.