Al contrario di Baldissoni, Garcia ha preferito guardare avanti e non chiedere scusa per la prestazione di Barcellona. «Non serve a nulla - risponde il tecnico francese - tornare su quella partita. I tifosi presenti a Barcellona erano delusi come noi. Io guardo sempre al futuro. E il futuro è l’Atalanta, non c’è tempo per piangersi addosso, siamo dei combattenti».
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Garcia passa liscio: «Le scuse? Inutile pensare al passato»
"Siamo tutti responsabili. Ma dall’inizio della stagione abbiamo sbagliato solo il primo tempo di Borisov" ha dichiarato ieri il tecnico giallorosso in conferenza stampa
«Siamo tutti responsabili - prosegue Garcia -. Ma dall’inizio della stagione abbiamo sbagliato solo il primo tempo di Borisov. A Barcellona potevamo segnare tre gol in più, come pure subirne tre di più. La squadra ha personalità, in quel contesto era dura trovare una spinta per lottare, ma è falso dire che siamo entrati in campo già battuti. La nostra fase difensiva? Quando tutti si impegnano, abbiamo dimostrato di saper restare imbattuti. Però ricordo che siamo in corsa per tutti gli obiettivi. E siamo arrabbiati».
Dall'altra parte oggi, come ricorda Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport", c'è l'Atalanta di Edy Reja. Un tecnico con cui Garcia non ha mai perso ma anche un tecnico con il quale litigò furiosamente a distanza: altra conferenza stampa, febbraio 2014, di mezzo una frase sballata di Reja («Spero che prima del derby si infortuni qualcuno della Roma») e una replica decisa del francese, del tipo «Si ricordi che noi allenatori siamo educatori, se in pubblico dice quelle cose chissà cosa avrà raccontato nello spogliatoio…». Quel giorno ebbe coraggio, Garcia.
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