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Fonseca, missione conferma: impresa disperata. Vincere la coppa sarà l’unica salvezza

LaPresse

L'allenatore della Roma è in bilico: il quarto posto potrebbe anche non bastare

Redazione

Le due sconfitte con Parma e Napoli hanno fatto piombare la Roma a -5 dalla Champions, obiettivo stagionale del club. Sulla graticola, inevitabilmente, ci è finito Paulo Fonseca, alla sua seconda stagione in giallorosso, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Per i risultati e per quel 6° posto che virtualmente potrebbe essere anche 7° (la Lazio è a -1 dalla Roma, ma ha una partita in meno), ma pure per l’idiosincrasia nei big match e la “mancanza di mentalità giusta”, come ha ammesso lo stesso Fonseca. Che in questo momento sembra con il destino segnato e quel destino non sembra proprio vederlo ancora alla guida della Roma.

Anche perché non è una scelta dei Friedkin e finora la nuova proprietà ci ha fatto capire come voglia cambiare un po’ tutto quello che ha dei legami con il passato targato Pallotta. Per il portoghese c’è solo una possibilità per provare a tenersi la Roma ed è quella di centrare la qualificazione in Champions League, anche in virtù della clausola che prevede il rinnovo automatico. E ci si arriva con il quarto posto o vincendo l’Europa League.

Perché tenere Fonseca? Di sicuro il cammino europeo è un motivo d'orgoglio, inoltre ha fatto crescere i giovani, nonostante i tanti infortuni accusati dalla sua rosa. Il portoghese è un tecnico aziendalista: non fa la lista della spesa chiedendo la luna, ma si adatta al materiale umano che gli viene fornito. D'altro canto, però, pesano la poca empatia con alcuni big come Dzeko e Pedro, il percorso disastroso nei match con le grandi e la poca personalità mostrata dalla squadra.