Si sa che gli allenatori, soprattutto in Italia, sono uomini con la valigia sempre pronta. A decidere del loro destino, come sempre, tocca ai risultati. Paulo Fonseca usufruisce della condizione (rara) di un’estrema chiarezza intorno al suo futuro. Il suo contratto infatti, in scadenza a giugno, ha una clausola che ne prevede automaticamente il rinnovo in caso di qualificazione alla Champions League.
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Fonseca, il destino è nelle sue mani: se va in Champions resta a Roma
Il portoghese può far valere una clausola che lo blinda. E l’arrivo del connazionale Pinto è un ulteriore segnale di stabilità
E da ieri l’allenatore della Roma ha potuto finalmente cominciare a usufruire senza limitazioni dell’appoggio del nuovo general manager giallorosso, il connazionale Tiago Pinto, che sembra finalmente uscito dall’incubo Covid. Non è un mistero - scrive Massim Cecchini su 'La Gazzetta dello Sport' - che l’allenatore chieda da tempo un attaccante (con Carles Perez pronto ad andare in prestito per farlo crescere) e un terzino destro. Per la prima posizione resta forte la candidatura di El Shaarawy, che sta cercando la rescissione di contratto con lo Shanghai Shenua appellandosi a una clausola relativa al "mancato adattamento".
In subordine, i suoi manager desiderano il prestito gratuito, che alla Roma andrebbe bene, perché per ora intendono fare operazioni a costo zero. Per questo gli altri obiettivi sono Bernard dell’Everton, col club inglese interessato a Olsen, e Otavio del Porto, in scadenza di contratto a giugno. Morale: se ci saranno investimenti, saranno per il terzino, che ha in Montiel del River Plate un serio candidato. In più l'eccellente notizia dell’imminente ufficializzazione del prolungamento di contratto di Mkhitaryan. E non nascondiamolo, grazie ai buoni risultati ottenuti in questa prima parte della stagione, la posizione di Fonseca è assai più forte rispetto al recente passato.
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