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Ecco la Roma più bella

LaPresse

La migliore prestazione stagionale dei giallorossi. Spinazzola e Pedro in gol, viola senza idee e senza tiri

Redazione

La Roma batte la Fiorentina con un 2-0 santificato dalle reti di Spinazzola e Pedro, ma che sta stretto alla squadra di casa davanti a una Viola stavolta povera cosa, se si pensa che l’unico tiro nello specchio lo fa al 35’ della ripresa, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Morale: una squadra che non incassava 12 gol nelle prime 6 partite di Serie A dal 2001-02, che ha perso 3 delle ultime 5, ha dei problemi, ed è per questo che traballa la panchina di Iachini, poco convincente nel proporre in partenza un attacco con Callejon e Ribery. Intendiamoci, che spesso l’Italia non sia un Paese per giovani, lo dimostra la vena di Ibra e Ronaldo. Così il tris di punte romaniste ha un’età media di 32,6 anni, mentre il tandem viola addirittura 35. Insomma, titolari in campo con una media di 33,8 anni, mentre in panchina, in avvio, restano Perez, Pogdoreanu e Mayoral da un lato (21,3 anni) e Kouame, Cutrone e Vlahovic (21,6). A fare la differenza però, davanti gli occhi soddisfatti dei Freidkin, sono i senatori giallorossi.

Spinazzola sposta al 12’ l’inerzia della partita. Basta che su un lancio di Mirante a favore di Dzeko, Milenkovic e Quarta vadano entrambi a contrasto senza che nessuno devi davvero la palla, che Spinazzola si ritrovi un’autostrada davanti per convergere e battere Dragowski. Da quel momento, il match cambia. I viola perdono sicurezza e il pressing giallorosso taglia tutti i rifornimenti per l’attacco, mentre nelle zolle davanti alla trequarti lievita soprattutto il rendimento di Pedro. Solo tre grandi parate di Dragowski su Dzeko, Karsdorp e Mkhitaryan tengono in vita la squadra di Iachini, che trema in ogni ripartenza.

Nella ripresa Iachini irrobustisce il centrocampo con Pulgar al posto dell’ammonito Castrovilli, e inserisce tutti i baby attaccanti e qualcosa di più davanti si vede, ma con la regia di un gigantesco Smalling è la Roma, che negli spazi fa paura. Così al 25’ la ripartenza sull’asse Veretout, Dzeko, Mkhitaryan viene santificata da Pedro, al 3° gol stagionale. Dzeko potrebbe fare tris e lo meriterebbe, ma l’attacco si scopre sazio.